Pillole su sicurezza e prevenzione: piani di emergenza ed evacuazione
Termoli Tratteremo, con la massima sintesi e semplicità possibile, argomenti e curiosità, legati alla nostra ed altrui sicurezza, alla prevenzione, alla conoscenza tecnica e delle normative. Al termine dell’articolo troverete i link delle puntate precedenti.
In questa “pillola” parleremo di “Piani d’emergenza ed evacuazione” :
Ringrazio Massimo che mi ha inviato una mail chiedendomi di parlare dei “piani d’emergenza”.
Sicuramente tutti noi abbiamo sentito parlare dei “piani d’emergenza” Ma cosa sono?
Il piano di “emergenza ed evacuazione” (Pee) è un documento sintetico che comprende tutte quelle attività che sono richieste ai lavoratori e che servono ad effettuare un’adeguata prevenzione rispetto a rischi e pericoli che potrebbero portare ad un’emergenza.
Di conseguenza, è necessario che i lavoratori sappiano anche come abbandonare il luogo di lavoro.
È possibile evacuare interamente l’azienda, o solo l’area che è stata colpita dall’emergenza, in maniera non solo tempestiva, ma anche e soprattutto sicura.
Quando parliamo di emergenza, facciamo riferimento ad un gran numero di eventi:
Crolli, alluvioni, allagamenti, fughe di gas, incendi, esplosioni, avarie, etc.
La pianificazione delle procedure da adottare in caso di emergenza è un’attività di assoluta importanza.
Gli eventi sopra riportati devono essere gestiti in modo efficace e puntuale attraverso il PEE.
Quindi, sul posto di lavoro il “piano di emergenza ed evacuazione” deve esserci sempre, secondo quanto previsto dalla normativa italiana.
Il Decreto Legislativo 81 del 2008 (conosciuto come “testo unico sulla sicurezza”) prevede l’obbligatorietà, a cura del datore di lavoro, di redigere e tenere sul luogo di lavoro il Pee per tutte quelle attività che hanno quantomeno 10 dipendenti e/o che sono legate al controllo da parte dei Vigili del Fuoco.
Le aziende, su cui vige l’obbligo di provvedere alla redazione del Pee, devono eseguire quantomeno una volta all’anno, un vero e proprio test o prove di evacuazione.
Questa prova di evacuazione deve essere gestita ed organizzata da parte di quelle figure che vengono nominate come addetti alle emergenze.
Tutti i lavoratori presenti in azienda devono prendere parte alla prova di evacuazione che, al termine, verrà verbalizzata.
Complementare ed integrato al piano di emergenza ed evacuazione è il piano antincendio che va a stabilire:
La classe di rischio incendio, il numero degli addetti antincendio, i corsi antincendio, la manutenzione estintori necessari a fronteggiare una situazione di rischio incendio, presidi antincendio come ad esempio naspi ed idranti.
In questo modo, ciascuna azienda viene classifica solo ed esclusivamente in relazione al rischio incendio di appartenenza.
Discorso diverso per il Piano di Emergenza che, al contrario, va ad analizzare le attività e tutte quelle procedure che si devono mettere in atto qualora insorga ogni tipo di emergenza.
Il piano di emergenza può essere di due tipologie:
Interno, quando si riferisce alle emergenze che si possono verificare all’interno degli ambienti di lavoro. Vanno compresi tutti i luoghi di lavoro, come gli edifici, gli impianti, gli uffici, etc.
Esterno, quando si riferisce a quelle emergenze che possono verificarsi all’esterno dei luoghi di lavoro e che possono arrivare a interessare aree anche molto ampie.
Il piano di emergenza si divide in due sezioni specifiche:
Parte prima: dove vengono descritti minuziosamente i luoghi di lavoro a cui il piano di emergenza si riferisce, compresi il numero dei lavoratori presenti e le tipologie di mansioni svolte.
Parte seconda: dove vengono spiegate le misure da mettere in pratica al verificarsi di un’emergenza al fine di applicarle in caso di necessità.
Poter accedere in un luogo, ad esempio una scuola, in modo sicuro ed in caso di emergenze particolari lasciarlo incolumi, è un diritto di tutti coloro che in un modo o nell’altro ne sono collegati e ne usufruiscono.
La sicurezza dei luoghi di lavoro è una realtà strettamente connessa con il concetto di prevenzione. Bisogna prevedere una serie di processi e di comportamenti da effettuare in caso di evento rischioso per la salute dell’individuo. Per questo anche nei luoghi dove si verifica affollamento, come le scuole sia pubbliche che private, si deve prevedere un Piano di Emergenza ed Evacuazione.
Anche in questo caso il testo è uno strumento operativo costituito da una serie di documenti, redatti da tecnici specializzati. Questi spesso presentano piantine indicanti le uscite di emergenza e i luoghi che sono preposti alla sicurezza delle persone (aree sicure).
Il fine del piano di Emergenza e di Evacuazione è infatti quello di prevedere l’allontanamento e l’evacuazione ordinata, nel caso della scuola, degli studenti, di eventuali visitatori e del personale docente e non docente al verificarsi di situazioni estreme come un incendio, il terremoto, un’alluvione o altre calamità non prevedibili. Queste infatti possono mettere in pericolo l’incolumità di coloro che sono all’interno dell’edificio.
Per contatti, richieste per trattare specifici argomenti nei prossimi appuntamenti, curiosità e domande, utilizzate la seguente email sicurezza.prevenzione360@gmail.com
Aldo Ciccone (Anvvf Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale).
In precedenza:
Le campagne di sensibilizzazione.