Sirene di protesta dai pescherecci sul caro gasolio

In banchina ven 03 giugno 2022
Attualità di Dalila Catenaro
1min
La protesta di ieri sera al porto di Termoli ©Termolionline.it
La protesta di ieri sera al porto di Termoli ©Termolionline.it
La protesta di ieri sera al porto di Termoli

TERMOLI. Manifestazione della marineria sulla banchina del porto di Termoli. Il problema più importante il caro gasolio e le sue conseguenze.


Da quasi due settimane, la marineria termolese e di mezza penisola è ferma. Non si esce in mare, non si pesca e di conseguenza molti box di pesce in città sono chiusi, per sostenere la protesta degli armatori. Un problema che ormai, pian piano, sta distruggendo il lavoro di una vita di tanti pescatori, che a loro volta hanno ereditato questo mestiere da generazioni. Il caro gasolio impedisce loro di lavorare e quello che continuano a chiedere è proprio questo: la possibilità di lavorare -non chiedono altro che questo- ma con delle specifiche condizioni. Anche perché, il settore sconta già un problema non del tutto indifferente –due anni di pandemia- che hanno inciso in maniera significativa sul settore della pesca.


La manifestazione si è svolta sulla banchina del porto, dove sono squillate le sirene per diverso tempo. Presenti alla manifestazione: il primo cittadino Francesco Roberti, il consigliere comunale Nico Balice, il comandante della capitaneria di porto Amedeo Nacarlo. Presenti gli armatori e i pescatori. Abbiamo intervistato l’armatrice Fulvia Verlengia, l’armatore Carlo Di Candia, il comandante Beniamino Recchi e i proprietari di due box presenti in città: Giuseppe Recchi e Alberto Del Cinque. Abbiamo intervistato anche Francesca Tripoli, la moglie dell’armatore Paolo Cannarsa, che ci ha raccontato anche dal punto di vista intimo e familiare il problema che stanno vivendo. Perché inevitabilmente i problemi lavorativi che il settore sta affrontando influiscono notevolmente sulle famiglie.


La marineria termolese ha anche lanciato una petizione a sostegno del settore della pesca, ma anche relativo al settore agricolo e al trasporto, poiché il problema del caro gasolio interessa anche altre categorie. La petizione è già arrivata a 249 firme su 500. Con la speranza che anche questa petizione possa portare a qualche miglioramento della situazione.


Il problema degli armatori, non è soltanto l’aumento del carburante, ma anche il dover fare i conti tutti i mesi con questa nuova realtà, facendosi carico delle spese dei pescherecci, dei tributi, della tassazione e degli stipendi dei dipendenti –che lavorano con loro a bordo delle imbarcazioni – e proprio per questo motivo lo sciopero sta andando avanti da quasi due settimane. Perché ciò che il settore vuole far valere è proprio il loro diritto al lavoro, previsto anche dalla Costituzione. 


Galleria fotografica

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione