Un gesto sofferto, Molinari rinuncia agli ultimi sette anni di attività al San Timoteo
TERMOLI. Il mese di ottobre sembra essere ormai il crocevia dei destini nazionali e locali. Su quelli generali ci soffermeremo altrove, per gli aspetti territoriali, dopo le dimissioni del direttore facente funzioni del reparto di Ginecologia e Ostetricia Bernardino Molinari, che hanno provocato una serie innumerevole di reazioni social, ma ancora nessuna presa di posizione ufficiale a livello istituzionale, l'estate delle polemiche sulla sanità pubblica molisana si preannuncia rovente a dir poco.
Un gesto, volontario, che ha squarciato quella cortina che vedeva un Punto nascita sì aperto, in attesa del Giogo al Tar Molise, ma senza prospettiva alcuna. Gesto costato al ginecologo sette anni di attività ospedaliera, avrebbe terminato nell'ottobre 2029, sempre ottobre ricorre, così come la data in cui cesserà servizio e ottobre come mese di riferimento per la discussione nel merito al Tar Molise del provvedimento dell'estate 2021, che chiudeva il reparto per la seconda volta in due anni.
Non motivata nella lettera di dimissioni inoltrata all'Asrem, ma messe per iscritto in un saluto ai colleghi e al personale sanitario dell'Uoc dell'ospedale San Timoteo che ha diretto negli ultimi 11 anni e che lo ha visto all'interno per ben 33.
«Ebbene sì, ho rassegnato le dimissioni! Quanta tristezza e quanta amarezza mi avvolgono in questi giorni. Ho preso questa sofferta decisione, meditata, maturata nel tempo e sempre rinviata nella segreta speranza di poter essere ascoltato e giungere a una soluzione concreta e valida per il futuro di questo reparto.
Mi sono speso in ogni modo e a tutti i livelli, anche con petulanza, ma alla fine ho dovuto constatare che margini di manovra non vi erano mentre la situazione continuava a peggiorare, maturando la consapevolezza di rivestire un ruolo che non ero nella condizione di poter esercitare, perché privato di quel contesto idoneo e indispensabile che mi consentisse di dare un'adeguata assistenza ostetrica e tempi certi per cure e trattamenti chirurgici delle patologie ginecologiche e uro-ginecologiche.
Quindi sono giunto alla conclusione che questo non può continuare ad essere il mio posto. Ho ancora la volontà e la forza di esercitare la mia professione nel miglior modo possibile, dove sarà possibile. Vi chiedo scusa per tutte le volte e le occasioni che mi sono fatto trascinare dagli eventi, trascendendo e comportandomi come non dovevo. Ringrazio tutti per quello che avete fatto finora per il reparto».