Strade chiuse avvisare, lo sfogo dei pendolari
ACQUAVIVA COLLECROCE. La situazione delle strade disastrate in Molise è cosa nota, ben nota.
Ci sono tratti in cui il manto stradale è una mulattiera. Ci sono ponti chiusi al traffico di mezzi pesanti, i quali devono riversarsi sulle strade “un po’ più buone”, dove passano le automobili.
Strade asfaltate a macchie che, con il passaggio di questi mezzi, non hanno più neanche una piccola macchiolina di asfalto.
Ed è così che meccanici e carrozzieri fanno il loro lavoro. La “povera” gente deve pagare il danno e i comuni non riescono a dare spiegazioni sulla questione.
Perché le strade sono chiuse? Perché non c’è nessuna comunicazione del divieto di transito?
Strada statale Sp 78, tra San Felice e Acquaviva Collecroce, «dall’oggi al domani, senza comunicare nulla a nessuno, hanno chiuso la strada» ci segnala un pendolare.
E allora cosa si fa? Un giro immenso perché «una volta arrivati dove si trova la strada chiusa, bisogna salire su una stradina stretta e dissestata. Questo problema si era verificato un po' di anni fa con la rottura di un ponte. Successivamente era stata fatta una bretella temporanea ma mai chiusa. E ora stiamo punto e a capo». La bretella eviterebbe di entrare in paese ad Acquaviva. Quello che ormai i residenti fanno da anni.
Una situazione che colpisce più comuni. Per arrivare a Montefalcone, a San Felice o ad Acquaviva, bisogna prendere la strada che si trova sul territorio di Castelmauro che, per un pezzo «è bella larga e quindi vedi bene dove cammini ma per circa 3 km è priva di banchine. Ieri sera con tutta quella pioggia il problema è stato enorme, tra terra e fango e rotture per le nostre auto».
Questa situazione sta diventando sempre più pesante e va a incidere anche sull’economia del paese. C’è un ristorantino che con la chiusura della strada sta avendo disguidi. Ha dovuto crearsi delle scritte con le indicazioni per non perdere i clienti.
Non esiste segnaletica che ti avvisi di queste deviazioni.
«Ho provato a chiamare il sindaco, anzi i sindaci, e nessuno di loro sa niente. E noi nel frattempo cosa facciamo? Le strade sono dissestate ed è sia un problema che un pericolo per noi! Se qualcuno dovesse sentirsi male, anche l’ambulanza avrebbe disagi per arrivare. Dobbiamo aspettare che arriva l’elicottero? Le strade secondarie, quelle di campagna non hanno l’accesso. Quindi che facciamo?».
Ci sono agricoltori che non possono rientrare a Larino, perché con le mietitrebbie non sanno dove passare e nessuno sa dar loro risposte concrete.
«Ma stiamo scherzando? L’ingegnere a cui hanno affidato i lavori, lo sa fare il suo lavoro? Non esiste segnaletica. A un certo punto c’è un bivio, io so dove devo andare, ma chi arriva da fuori? Tornando all’ambulanza, beh spesso si sono persi. Dobbiamo far morire la gente?».
I camion non riescono a proseguire data la strada stretta e, di conseguenza, non riescono a fare retromarcia e rischiano, com’è già successo, di finire nelle cunette.
«Ora io mi domando ma non si può chiedere alla provincia di mettere in sicurezza la strada che il comune di Castelmauro mette a disposizione? Oppure si aspetta che succedano incidenti e, come al solito l'assicurazione non paga e la provincia si lava le mani?»