TERMOLI. Cinque diverse testimonianze: Maretto Recchi, Stefano Leone, Tonino Di Iulio, Bruno Verini e Giuseppe Astore.
La devozione per San Basso avvolge sia chi ha radici termolesi autentiche, e chi no.
Sono quelle raccolte stamani, all’alba, alla messa dell’aurora sul piazzale dei pescatori.
La vera essenza della termolesità, vedere tanti volti di residenti e di chi vive fuori per ragioni di lavoro e di vita familiare riempie il cuore di gioia.
"San Bassele u'ssnt di termelise dint' 'u core".
La messa dell'aurora tra le tante funzioni dedicate al nostro Patrono è senza dubbio quella che identifica l'animo termolese, San Basso è il santo dei termolesi, ma soprattutto il santo dei pescatori o gente di mare, e loro proprio all’alba, quando iniziano a lavorare e solcano il mare per pescare il pesce che poi troviamo sulle nostre tavole, proprio per far sì che il loro lavoro sia sempre prodigo e in sicurezza spesso si rivolgono con il pensiero e la preghiera a San Basso, come dice la preghiera, che “du' mare si u 'Patrone”.
Tanti i volti che non rivedevamo da tempo e anche in questo san Basso ha fatto il miracolo, al sole nascente la figura di San Basso si erge a protettore della città, e dei suoi figli e di conseguenza gli stessi suoi figli di Termoli non possono far altro che venerarlo e adorarlo nel migliore dei modi possibili. W San Basso a tutti i nostri lettori.