Acque agitate nel mondo balneare, «Autunno di protesta se non cambiano la legge»

Insabbiati lun 08 agosto 2022
Attualità di La Redazione
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Litorale Nord ©Termolionline.it
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TERMOLI. Passato in Senato il provvedimento definitivo sul cosiddetto Ddl concorrenza, che apre alle aste sulle concessioni demaniali a partire dal 2024. Il Sib-Confcommercio Molise, non la manda a dire: «Questo passo falso compiuto dal Governo, che ha fatto approvare in Senato questa legge pasticciata, poteva essere tranquillamente risparmiato, soprattutto da un premier che è in carica solo per gli affari correnti. Ricordiamo come la categoria dei balneari non rientra in alcuno dei progetti del Pnrr, per cui non è vero che dovevano inserirci per forza per avere i fondi dall’Unione europea. Si poteva agire con maggiore calma e soprattutto da un Parlamento più legittimato e non uno già sciolto. In ogni caso, per noi questo pallino passerà in mano al nuovo Governo, che dovrà promuovere coi decreti delegati i passaggi esecutivi. Il futuro Esecutivo dovrà mettere mano a questa norma come detto pasticciata, oppure ne dovrà varare una nuova e su questo siamo fiduciosi. Altrimenti saremo pronti a scendere in piazza come fatto nel marzo scorso e vivremo un autunno di battaglia per tutelare i nostri diritti. Un nuovo impianto normativo dovrà essere realizzato con un testo più chiaro e semplice, soprattutto più giusta, a tutela delle nostre aziende.

La fretta con cui è stata varata questa legge non risponde alle esigenze della categoria». Stesso copione dal presidente nazionale Tonino Capacchione: «Le dimissioni del Governo imponevano, come abbiamo ripetutamente chiesto, di stralciare questa problematica dal Ddl concorrenza, anche perché non rientra nei poteri che la Costituzione ex articolo 61 c.2, riserva a un Parlamento che è stato sciolto. Sul punto si ricorda che la questione balneare è estranea al PNRR sul quale il Parlamento può continuare a legiferare. Anche per questo aspetto è certo che la nuova legge sarà solo fonte di contenzioso anche a livello costituzionale qualora fosse effettivamente applicata. A questo proposito giova sottolineare che questa legge, nell'abrogare la cosiddetta legge Centinaio, si limita a delegare il Governo ad emanare decreti legislativi per disciplinare la materia.

Per cui il processo legislativo è incompleto e non ancora definitivamente concluso. C'è la legge delega ma senza i prescritti decreti legislativi la stessa è inefficace. In mancanza di questi decreti legislativi, infatti, la legge che è stata oggi approvata decade. In sede di approvazione il rappresentante del Governo il Viceministro Pichetto ha dichiarato che, l'emanazione dei decreti legislativi, spetta al prossimo Governo oltre che per opportunità anche per ragioni temporali e di procedura (necessità che sugli stessi vi siano i pareri del Consiglio di Stato e delle Camere nonché un Atto di intesa con la Conferenza unificata delle Regioni e Comuni). Se così non fosse si aggraverebbero i motivi di contenzioso per palese incostituzionalità di decreti legislativi approvati da un Governo e da un Parlamento, come sopra detto, non più nel pieno dei loro poteri. Riteniamo comunque che questa legge non vada applicata ma cambiata perché profondamente ingiusta e pasticciata. Per cui la "partita" non è affatto finita!

La lotta continua con forza e determinazione. Come pubblicamente anticipato se non dovessero venire risposte adeguate dal prossimo Governo e Parlamento siamo pronti a ritornare a Roma con tutta la forza e la determinazione che la situazione impone».

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