Flat Tax: il dibattito s'infiamma sull'equità fiscale
GUGLIONESI. Flat tax, tassa piatta letteralmente. Per chi?
Di questo si è discusso, nella mattinata di sabato 20 agosto, a Guglionesi in viale Regina Margherita grazie alla sezione Anpi Primo Levi e dall’associazione Francesco Jovine– Arci.
La scelta del banchetto informativo sulla via principale del paese è semplice e precisa.
Lì, fino al novembre scorso era aperta una banca che, poi, per motivi aziendali è stata chiusa.
Guglionesi contava 5 banche e un ufficio postale. A mano a mano, nel tempo sono rimaste solo una banca e le poste.
«La flat tax è iniqua- spiega Giorgio Gagliardi presidente Arci- perché in un momento in cui la crisi economica e l’inflazione mordono i redditi medio-bassi, la “Flat tax” riduce le tasse ai “redditi alti”. Costosa perché crea un disavanzo nella finanza pubblica che dovrà essere colmato con altre tasse o tagli alla spesa pubblica. La “Flat tax” aumenta le entrate. Uno studio del Ministero dell’Economia e Finanze del febbraio 2019, Ministro Tria, stimava in circa 59,3 miliardi le minori entrate con l’introduzione della “Flat tax”.
È di dubbia costituzionalità in quanto avvantaggia, come documentano gli studi, i redditi medio-alti facendo veni meno quella “equa progressività” richiamata nell’art.53 della nostra Costituzione con la quale i cittadini concorrono alla spesa in ragione della loro capacità economica.
Nella consapevolezza della necessaria innovazione, occorre gestire il cambiamento e generare nuovi processi di sviluppo locale all’interno dei quali, lo strumento “fiscale” ricopre un ruolo importante. Essere difronte la necessità di assumersi responsabilità dal basso è ormai indispensabile. Proviamoci insieme».