Cittadini in campo per difendere il diritto alla salute
TERMOLI. Tre i punti messi a fuoco al centro dell’iniziativa che ha avuto luogo nella piazza antistante alla chiesa di Sant’Antonio.
Una campagna assunzioni a termine indeterminato, per reperire medici, infermieri e Oss, non con fondi regionali, visto che il deficit si è allargato di altri 5 milioni di euro. Fondi extra, che dovranno uscire da un confronto urgente tra Regione e Ministero.
Concorsi di primariato, via i vertici manageriali degli ultimi 4 anni. «Ci vogliono persone competenti che abbiamo voglia di costruire, non di distruggere».
L’attenzione è rivolta chiaramente sulla sanità, che offre se non tutti i giorni, quasi, spunti di polemica e discussione. Non c’è periodo migliore che quello in cui la politica per ovvi motivi deve dialogare con la cittadinanza per porre temi così dirimenti.
È così davanti a un numero cospicuo di cittadini indignati, la Rete della sinistra, con Marcella Stumpo e Pino D’Erminio, ha riaffermato le loro posizioni.
«Non possiamo parlare più di crisi e basta. Il sistema, ormai, è talmente disfunzionante. È venuta meno la garanzia della copertura dei servizi fondamentali di uno stato civile, di uno stato democratico che è quello della tutela della salute dei cittadini.
Speriamo che venga ribaltato il ragionamento che hanno fino ad ora imposto: i conti non sono in ordine e bisogna rimetterli in ordine.
Dopo 15 anni di cura o presunta cura per superare il debito, il debito è rimasto.
Non ci sono vantaggi ma solo servizi deperiti.
Hanno tagliato il personale sanitario. Non si ha la possibilità di fare i turni in maniera regolare. Gli straordinari sono diventati ordinari.
C’è il rischio per i pazienti perché se un medico è sovraccaricato c’è un rischio maggiore.
Quando tutto sarà congruo e tutto tornerà a essere normale, allora potremmo tirare un sospiro di sollievo.
Non hanno avuto accortezza nello smantellamento dei servizi ma dovrebbero averla adesso nel ripristinarlo.
Non esiste più la posizione del primario ma solo del facente funzione. Questa è una gravissima situazione. Non essendoci concorsi si indebolisce la figura del primario.
Bisogna indire i concorsi».
Infine, la necessaria sostituzione dei manager che hanno guidato la sanità molisana negli ultimi anni, con una responsabilità oggettiva della classe politica regionale, sottolineata dai relatori, così come dal successivo intervento di Nicola Felice, del comitato San Timoteo. Nella platea anche la presidente del comitato Molisanità L 113, Cinzia Ferrante e tra gli intervenuti Laura Venittelli, della Casa dei Diritti, con la testimonianza della vicenda del cugino Raffaele.