«Angela aveva dei sogni, era una freccia tesa verso il futuro»

L'ultimo saluto mar 27 settembre 2022
Attualità di La Redazione
3min
L'ultimo saluto ad Angela Pangia ©Termolionline.it
L'ultimo saluto ad Angela Pangia ©Termolionline.it
L'ultimo saluto ad Angela Pangia

CASACALENDA. Le parole di padre Ignazio, parroco di Casacalenda, che domenica pomeriggio, 25 settembre, ha celebrato i funerali della 19enne Angela Pangia, ragazza che ha perso la vita in Bulgaria, nella zona di Stara Zagora, lo scorso 15 settembre, hanno voluto accompagnare la salita in cielo della sfortunata giovane, confortando nelle parole del Signore e della vita eterna, che attende tutto dopo quella terrena, anche i genitori. Seppur questo momento così triste e tragico appare inconsolabile.

Chiesa della Madonna del Carmine davvero troppo piccola ieri pomeriggio per l’ultimo salito ad Angela. Bara bianca al centro della navata, a lato i sindaci di Casacalenda e Tavenna, Sabrina Lallitto e Paolo Cirulli, quest’ultimo in rappresentanza della comunità di origine della 23enne che era assieme ad Angela, Denise, rimasta ferita nello scontro, assieme ad altri due suoi amici. Dall’altra parte i genitori, le zie e i familiari.

Un’atmosfera di profonda riflessione e vastissima commozione, cerimonia composta e triste. In tanti hanno pianto durante le varie fasi della cerimonia religiosa. La “sindaka” Sabrina Lallitto ha poi letto una lettera dedicata alla ragazza e alla sua famiglia, con l’amministrazione di Casacalenda che non ha lasciato sola un attimo la famiglia Pangia, così come quella di Tavenna, richiamata dalla stessa prima cittadina. «Cari Mabel e Domenico, tutta la comunità si stringe intorno a voi e con rispetto e discrezione, vi accompagna in questo ultimo saluto ad Angela. Abbiamo perso tutti qualcosa: voi il più grande amore della vita, una figlia, una sofferenza tanto profonda da non trovare fine; le vostre famiglie, perdono una nipote e la gioia del ritrovarsi, gli amici hanno perso una compagna e la leggerezza dei ricordi, questa comunità, tutta, perde parte del suo futuro.

Nel condividere il dispiacere e il dolore, in questi giorni, ci siamo interrogati. Ci siamo chiesti se esiste un modo corretto per educare i nostri figli, se c’è modo di proteggerli e per impedire che succeda loro qualcosa di irreparabile. Da madre, me lo chiedo continuamente e so che anche tu, Mabel, te lo sei chiesta centinaia di volte. Ma mi rendo conto, nel cercare le risposte, che le domande non sono quelle corrette. Possiamo impedire ai nostri figli di crescere? Possiamo evitare loro le esperienze necessarie alla loro formazione? Chi siamo per impedire loro di trovare la strada per inseguire i loro sogni? C’è un brano della poesia molto bella e toccante di Khalil Gibran che ci dice I vostri figli non sono figli vostri…. sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita. Nascono per mezzo di voi, ma non da voi. Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono. Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee. Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni. Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri. Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti. Angela aveva dei sogni, voleva girare il mondo, conoscere le lingue, confrontarsi e crescere. 

Era una freccia tesa verso il futuro. Ma il disegno del destino per lei era un altro e con immenso dolore, dobbiamo accettare il suo compimento. Ma dobbiamo fare in modo, tutti, che questo dolore che oggi condividiamo diventi un insegnamento: siamo tutti genitori dei figli di questa comunità, dobbiamo provare, insieme, a custodire il nostro futuro attraverso l’educazione e il sostegno delle nuove generazioni. Stiamo accanto ai nostri bambini, ai nostri ragazzi, aiutiamoli a comprendere le difficoltà del diventare adulti, mettiamoli in guardia dai pericoli di un mondo sempre più complesso ma supportiamoli nelle loro scelte, diamo loro fiducia affinché possano crescere in maniera responsabile, restiamogli accanto, senza impedirgli di vivere esperienze. Ascoltiamoli. Angela era molto amata e lo sarà sempre, il suo splendido sorriso, la sua anima bella, resta nel cuore e nei ricordi. Noi tutti, Amministratori e cittadini, ci stringiamo intorno a voi, la sua famiglia, in un abbraccio forte, con la promessa di esserci non solo oggi, ma ogni volta che vi mancherà la forza e il coraggio per sopportare il dolore. Perché è questo che fa una comunità: resta unita, sempre».

All’esterno della chiesa nonostante la pioggia battente, tanta altra gente che non ha trovato posto in chiesa. Poi, all’uscita del feretro candido, applausi scroscianti e la canzone Romance di Fred De Palma & Justin Quiles, che hanno sospinto in cielo i palloncini bianchi e gialli fatti volare all’unisono.

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