Terapie non farmacologiche per gli anziani affetti da demenze

Il percorso dom 16 ottobre 2022
Attualità di La Redazione
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Terapie non farmacologiche per gli anziani affetti da demenze ©Termolionline.it
Terapie non farmacologiche per gli anziani affetti da demenze ©Termolionline.it

RIPABOTTONI. Un viaggio alla scoperta delle terapie non farmacologiche. Riguarda il progetto “Therapylandia” alla Casa dei nonni. Terapie non farmacologiche per gli anziani affetti da demenze. Sempre più spesso sentiamo parlare dell’aumento di persone affette da demenze, una vera e propria emergenza sanitaria in termini di crescita epidemiologica che riguarda da vicino la regione Molise dove la popolazione residente è mediamente più anziana rispetto alla media italiana.

Quanto alla cura di questo tipo di malattie, oltre alle comuni terapie farmacologiche, studi recenti hanno dimostrato come le terapie non farmacologiche costituiscano un approccio efficace ai disturbi comportamentali nelle demenze. Dal desiderio di contribuire al benessere dei soggetti fragili migliorandone la qualità della vita, in particolar modo gli anziani, è nato il progetto “Therapylandia” promosso dall’associazione Anpeas Onlus che, proprio grazie all’impiego di terapie non farmacologiche, punta a rallentare il declino cognitivo e funzionale, controllare i disturbi del comportamento e compensare le disabilità causate dalla malattia. Un sogno diventato realtà da realizzare all’interno della Residenza per anziani “La Casa dei Nonni d’Italia” di Ripabottoni, grazie al sostegno della Chiesa Evangelica Valdese che ha finanziato il progetto con fondi dell’Otto per Mille.

Un percorso virtuoso avviato con successo all’interno della Casa di riposo già dallo scorso anno con il progetto “#accorciamoledistanze”, a cui la Chiesa Valdese ha voluto dare continuità prevedendo oltre alla prosecuzione delle attività già in essere, (come la terapia della bambola, del viaggio, la musicoterapia per citarne alcune), anche delle nuove. È fondamentale che l’intervento non farmacologico venga individualizzato e scelto in base alle caratteristiche dell’anziano (storia, preferenze, abitudini, hobby) e non solo sulla patologia e sul livello di compromissione o disturbo comportamentale, da qui la diversificazione delle terapie non farmacologiche previste da “Therapylandia”. Come anticipato sopra, visti i benefici apportati all’anziano in termini di rallentamento del decadimento cognitivo, si darà continuità a: terapia della bambola in grado aiutare affettività e memoria, terapia del viaggio capace di rilassare, attivare i ricordi, le relazioni e i contatti. laboratori artistici e musicali. Tra le novità introdotte: la cromoterapia per gli anziani capace di favorire serenità e riposo grazie ai colori.

Colori chiari dalle tinte pastello per combattere l’ansia, colori caldi contro la solitudine e la pressione bassa, colori della gamma del beige per combattere l’ipertensione. Spazio poi all’Acquario terapia: una nuova forma di Pet-therapy con i pesci in grado di aumentare la concentrazione e rilassare. È stato dimostrato, infatti, che l'acquariofilia trova ottimi riscontri con pazienti anziani malati di Alzheimer perché guardare le vasche colorate abitate da varie specie ittiche oltre a far diminuire l'aggressività tipica di questa malattia fa aumentare i livelli di attenzione, il rilassamento e in molti casi anche la memoria a breve termine.

Non mancheranno laboratori di cucina, attività motorie come la ginnastica dolce e sedute psicologiche di gruppo. Grazie a progetti come questo è stato possibile rafforzare anche la rete sul territorio costituita da enti del Terzo settore, cooperative e Fondazioni e che oggi vede il prezioso apporto di partner importanti quali la Sirio Cooperativa sociale, la Fondazione Arturo Giovannitti e LegaCoop, con i quali è stato avviato in regione un importante lavoro di sensibilizzazione sul tema. «Con i progetti #accorciamo le distanze e Therapylandia abbiamo riscontrato reali benefici negli anziani ospitati nella nostra struttura, con conseguenti ricadute positive anche all’interno della loro sfera affettiva e familiare, nonché per il personale della casa di riposo, ha dichiarato Patrizia Pano, presidente Anpeas. Con l’occasione – ha aggiunto – mi preme ringraziare innanzitutto la Chiesa Valdese senza il cui sostegno tutto questo non sarebbe stato possibile e anche i giovani operatori volontari di Servizio Civile Universale che stanno contribuendo alla realizzazione delle diverse attività progettuali».

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