Uno dei simboli della città, il 20 ottobre si celebra la dedicazione della Cattedrale

L'anniversario gio 20 ottobre 2022
Attualità di La Redazione
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La messa in cattedrale ©Stefano Leone
La messa in cattedrale ©Stefano Leone

TERMOLI. Assieme al Castello svevo, la cattedrale di Termoli è sicuramente uno dei due simboli più significativi della nostra città.

Cinque sono le date che vengono segnalate dalla Chiesa Cattolica per le celebrazioni di maggior rilievo: ovviamente quelle legate al culto di San Basso, 4 agosto e 5 dicembre, l’11 maggio per la festa di San Timoteo, con la basilica minore che custodisce le reliquie dei due martiri, poi il 2 febbraio, per la festa della Purificazione di Maria Vergine e il 20 ottobre, cioè oggi, per ricordare quanto avvenuto diversi secoli fa, ossia l’anniversario della dedicazione della cattedrale.

Stamani, alle 8.30, celebrata da monsignor Gabriele Mascilongo, è stata officiata la santa messa per questa ricorrenza (foto Stefano Leone).

LA SCHEDA DELLA CATTEDRALE (fonte beni ecclesiastici chiesa cattolica italiana).

La cattedrale sorge al centro del promontorio su cui si è sviluppato il Borgo Vecchio (suggestiva cittadella fortificata) di cui domina e determina tutta la struttura urbanistica rimasta pressochè invariata fino al 1847, quando re Ferdinando II di Borbone autorizzò l’edificazione all’esterno del perimetro antico. Incerte sono le origini della diocesi e della prima cattedrale che taluni studiosi collocano intorno al V-VI secolo.

I documenti ne attestano l’esistenza solo dalla fine del X secolo. Un secondo e più grande edificio di culto venne costruito nell’XI secolo: se ne conserva traccia nelle absidi della cripta e nei resti di pavimento mosaicato (rinvenuti per la prima volta durante i lavori di ripristino degli anni ’30 del Novecento e fatti restaurare dalla Soprintendenza negli anni 1993-1994). In quello stesso periodo fu realizzato il Campanile e poco dopo l’area cimiteriale rinvenuta sotto la sagrestia. Tra il XII ed il XIII secolo, in piena epoca federiciana la cattedrale acquisì l’attuale assetto planimetrico a tre navate senza transetto e triabsidato.

Fu ampliata l’area presbiteriale, alzato il livello pavimentale e costruita la nuova facciata. La posizione geografica della città e il porto con i suoi scambi commerciali favorirono notevolmente la riedificazione del tempio. A un lungo periodo di declino, reso più pesante dal terremoto del 1456 e dall’invasione dei turchi nel 1566, seguirono i restauri settecenteschi promossi prima dal vescovo Catalano, che trasformò radicalmente l’edificio introducendovi gli stilemi del gusto barocco, e quindi dal vescovo Giannelli, che abbassò il presbiterio (riportando in luce le reliquie di San Basso) e realizzò il nuovo altare maggiore. Modesti interventi ottocenteschi precedettero il radicale restauro stilistico operato negli anni ’30 del novecento da monsignor Bernacchia e portato a compimento alla fine degli anni ’60 da monsignor Proni, con il quale il tempio venne “riportato all’aspetto originario”: i lavori, che risparmiarono solo la facciata e i prospetti laterali, videro la realizzazione di vaste demolizioni e di rifacimenti operati anche con l’uso di cemento armato; la sostituzione di parti; la sopraelevazione del presbiterio (con la conseguente creazione di una cripta probabilmente mai esistita); la sistemazione della cappella del Santissimo Sacramento posta all’inizio della navata sinistra.

Nel 1989, in seguito ai lavori di restauro della facciata, il portale venne arricchito con pannelli bronzei raffiguranti la visita del papa a Termoli del 1983 ad opera dello scultore Piero Maggioni.

Negli anni 2001-2002, su progetto dell’architetto Abruzzini, la cattedrale è stata adeguata alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II con la realizzazione dei nuovi poli liturgici in pietra (ambone, cero, cattedra vescovile) in sintonia formale con l’altare, risalente invece al 1978; il nuovo ambone è stato posto a metà dell’alta scalinata, per ridurre l’effetto di separazione del presbiterio dall’assemblea; il fonte, sino ad allora conservato nell’attigua chiesa di Sant'Anna, è stato spostato nella navata di destra.

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