“Pillole” su Sicurezza e Prevenzione, i giochi per bambini
TERMOLI. Dopo una pausa di alcuni mesi, coincisa con la stagione estiva e l'inizio dell'autunno, torna una rubrica nata lo scorso anno, apprezzata dai lettori, per la competenza di chi l'ha promossa, l'ex capo distaccamento dei Vigili del Fuoco di Termoli, Aldo Ciccone.
“Pillole” su Sicurezza e Prevenzione, che avrà una cadenza quindicinale.
Tratteremo, con la massima sintesi e semplicità possibile, argomenti e curiosità, legati alla nostra ed altrui sicurezza, alla prevenzione, alla conoscenza tecnica e delle normative. Al termine dell’articolo troverete i link delle puntate precedenti.
In questa “pillola” parleremo di “Sicurezza dei giochi per bambini”:
L’estate è da poco finita e se siamo stati attenti osservatori sicuramente abbiamo notato scritte vistose sui materassini, ciambelle gonfiabili, anche disegni con le avvertenze o istruzioni per la sicurezza nell’utilizzo.
Ci sono delle regole ben chiare che chi produce giochi per bambini deve seguire. In Europa, ogni prodotto deve conformarsi alla direttiva 2009/48/CE, che stabilisce gli standard di sicurezza.
Tra le altre cose richiede che i giocattoli riportino la marcatura CE, che permette a chi acquista di stabilire se sono state seguite le regole.
I prodotti con questo marchio, devono aver posto attenzione all'uso di sostanze pericolose, classificate come: cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione, sostanze allergeniche, taluni metalli, al fine di garantire un elevato livello di protezione dei bambini da rischi causati dalla presenza di queste sostanze nei giocattoli.
Inoltre, è necessario che tutto sia scritto e che sia facilmente comprensibile dal consumatore.
Devono esserci delle informazioni obbligatorie presenti sui giocattoli e sulle loro confezioni, eccole:
•Marcatura CE: come abbiamo detto è necessario per affermare che è stata seguita la normativa;
•Riferimenti del fabbricante/importatore: chi ha prodotto il gioco, o lo ha importato, deve essere riconoscibile: vanno riportati tutti i dati;
•Numero di serie, modello, tipologia: per identificare e rintracciare il prodotto in caso di necessità;
•Avvertenze e istruzioni d'uso: sono obbligatorie e devono essere chiare;
•Età minima o massima del bambino (servono a far capire da che età si può permettere al bambino di utilizzare un determinato prodotto senza rischi);
•Particolari abilità necessarie per utilizzare il giocattolo (ove necessario);
•Peso minimo e/o massimo dell'utilizzatore (ove necessario);
•Necessità di sorveglianza da parte di un adulto (ove necessario).
Per i giocattoli che si usano in acqua ci sono ulteriori regole.
In particolare sul dove possono essere usati (profondità) e se serve la presenza di una persona adulta.
Rientrano tra i giocattoli, quindi con marcatura CE obbligatoria:
• Giochi per il bagnetto dei neonati;
• Barchette, anche funzionanti a batteria;
• Materassini (fino a 120cm) e canotti gonfiabili;
• Giocattoli gonfiabili;
• Salvagenti gonfiabili.
Non sono invece da considerarsi giocattoli:
• Salvagenti con mutandina
• Braccioli e giubbotti galleggianti.
• Salvagenti con mutandina: essi non rientrano nemmeno tra gli ausili per il nuoto o DPI (Dispositivi di Protezione Individuale); sottostanno alla norma EN 13138-3, che stabilisce specifici requisiti di stabilità e galleggiabilità per evitare il ribaltamento; è vietato fabbricarli con colori o fogge tali da essere scambiati per giochi; non devono infine riportare diciture che alludano alla sicurezza (tipo “prodotto sicuro”).
• Braccioli e giubbotti galleggianti sono invece classificati come DPI e devono rispondere ai requisiti della Direttiva 89/686/CEE, essere conformi alla normativa EN 13138-1 e verificati da un Ente Notificato per la Direttiva DPI; i braccioli devono riportare le indicazioni sul peso dell’utilizzatore e altre istruzioni (ad esempio camere d’aria sempre gonfie).
Braccioli, giubbotti salvagente o i supporti galleggianti (tubi, cinture galleggianti, dischi…) sono progettati per aiutare il bambino mentre sta imparando a nuotare e possono essere utilizzate in acque profonde (sempre sotto la sorveglianza di un adulto).
Non è mai troppo presto per insegnare a nuotare a un bambino. L'età ideale per iscriverli a un corso è compresa tra uno e quattro anni. Ma anche quando il bambino sa nuotare, dovrebbe esserci sempre un adulto che lo guarda costantemente, dentro e fuori dall'acqua.
Anche per i genitori non è una cattiva idea iscriversi a un corso di primo soccorso: in caso di annegamento, il tempo è fondamentale, soprattutto se è necessario eseguire operazioni di rianimazione.
Per contatti, richieste per trattare specifici argomenti nei prossimi appuntamenti, curiosità e domande, utilizzate la seguente email sicurezza.prevenzione360@gmail.com
Aldo Ciccone (Anvvf Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale).
Le campagne di sensibilizzazione.
Sicurezza e prevenzione - parte 1
Sicurezza e prevenzione - parte 2