«Ho visto l’umanità, quella pura, quella affettiva nei confronti di tutti»
TERMOLI. L’umanità, l’amorevolezza, la presenza, la gentilezza. Sono questi i grandi pregi del reparto di medicina dell’ospedale San Timoteo di Termoli. Un punto di vista lucido e perfetto per un riconoscimento che va oltre il lavoro e la professionalità. È questo il pensiero del professor Giuseppe Biscotti, docente al liceo Alfano, che, per 8 giorni, è stato ricoverato nel reparto del nosocomio termolese. E quello che ha trovato, lo ha portato a cambiare radicalmente punto di vista sulla generosità di tutto il sistema medico, paramedico e infermieristico. Fino a qualche tempo fa, infatti, il professor Biscotti si accodava alle masse, per denigrare chi, giornalmente, lavora negli ospedali. Ma con il tempo questi pensieri sono andati via. «Nel reparto di medicina di Termoli non entri come un numero ma come un essere umano. E come tale vieni trattato.
Un garbo, una delicatezza che non ho mai visto prima. Abituato a vedere atteggiamenti sgradevoli nei confronti dei pazienti, qui a Termoli ho rivalutato tutto. Ho visto l’umanità, quella pura, quella affettiva nei confronti di tutti. Indistintamente. Uomo, donna, anziano e malato terminale e grave. Una carezza per l’animo di noi ricoverati tra quelle quattro mura. In 8 giorno ho conosciuto tutti, tra medici, paramedici e infermieri e personale sanitario. Il ringraziamento va a tutti loro. A uno a uno. A tutto il reparto che con un sorriso, con qualcosa che va al di là e di più dell’empatia si prende cura di chi è più debole. Bisogna riconoscere il lavoro che si svolge nelle corsie. E se poi c’è amore, dedizione, cura del paziente è ancora più forte sottolineare la professionalità di questi professionisti». La presenza costante fa dimenticare la mancanza di personale. L’umanità fa bene al cuore e il reparto di medicina ha tutte le carte in regola per eccellere.