La festa dell'albero a San Martino in Pensilis

Pollice verde dom 27 novembre 2022
Attualità di La Redazione
3min
La festa dell'albero a San Martino in Pensilis ©TermoliOnLine
La festa dell'albero a San Martino in Pensilis ©TermoliOnLine

SAN MARTINO IN PENSILIS. Non è mancata la comunità di San Martino in Pensilis nella celebrazione della Festa dell’albero, avvenuta venerdì scorso, 25 novembre, all’istituto comprensivo “John Dewey”, che ha chiuso la settimana scolastica capace di coinvolgere gli alunni di tutti gli ordini di scuola di San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone. Onorando la data canonica del 21 novembre, hanno iniziato i piccoli alunni della Scuola dell’Infanzia di Ururi che, partecipando alla messa a dimora dell’Albero di Ulivo donato dall’Amministrazione comunale, hanno condiviso lavori grafico-pittorici, filastrocche e canti con tutti i presenti. Gli alunni della scuola primaria, hanno esposto riflessioni e canti e hanno magistralmente raccontato e illustrato la storia “L’Albero della scuola”, all’esterno dell’attuale vecchia struttura scolastica e di fronte al cantiere della nuova scuola. Particolarmente significativo il dono ricevuto dal Primo cittadino Laura Greco e dall’intera Amministrazione: due piccole querce allocate in vasi, con l’augurio di celebrare la prossima Festa dell’albero presso la nuova struttura in fase di completamento, i cui lavori procedono spediti grazie alla tenacia e alla competenza amministrativa messe in campo. Quale messaggio invia la scuola in queste occasioni? Il cambiamento climatico è innegabile. Sia che si parli delle cause, sia che si cerchino i rimedi, secondo la scienza al centro troviamo sempre l'uomo. Articoli scientifici, modelli, ricostruzioni, analisi delle cause e degli effetti, osservazioni sul campo sono arrivati alla conclusione che le attività umane hanno modificato l'atmosfera.

L'impronta umana sul cambiamento climatico è "inequivocabile". Il cambiamento climatico, inteso nel senso più ampio del termine, comprende anche altri fenomeni, legati all’aumento dei gas serra e all'aumento della temperatura, con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, l’aumento dell'anidride carbonica e di altri gas che contribuiscono a modificare l'atmosfera, l'innalzamento del livello dei mari, lo scioglimento dei ghiacciai comportano conseguenze notevoli. Anche i fenomeni meteorologici sono mutati; è aumenta la frequenza di eventi meteorici estremi, tifoni, uragani, inondazioni. Con il cambiamento climatico si manifestano sempre più spesso ondate di caldo o freddo in zone non consuete con effetti che inevitabilmente cambiano anche le condizioni degli ecosistemi e della biodiversità. E noi cosa possiamo fare? C'è ancora speranza? Il potere educativo della Scuola è sempre uno strumento che può concretizzare le speranze. Piantare alberi nella semplicità del suo gesto, è un degli atti più simbolici e ricchi di speranza che si possano immaginare e offrire ai nostri bambini. Significa mettere radici, saper aspettare, vivere nel ritmo della natura e contribuire al futuro della Terra. Perché senza alberi, qui, non ci sarebbe vita! Questo è il messaggio educativo e formativo che i docenti e gli alunni hanno condiviso anche a San Martino in Pensilis dove i bambini dell’infanzia, vestiti da tanti piccoli alberi hanno elaborato e trasmesso il proprio contributo. Gli alunni della primaria hanno condiviso con i genitori, nell’auditorio della Scuola primaria, drammatizzazioni, riflessioni, canti e installazioni artistiche, prima di procedere alla messa a dimora di un melograno in giardino, con l’aiuto del Nonno-Vigile Luciano Travaglini.

Gli alunni delle classi prime della Scuola secondaria di I grado di Ururi e San Martino, tutti insieme, hanno alternato riflessioni e canti, in un coro magistralmente diretto dalla prof.ssa Irene Guarino. Particolarmente preziosi sono stati anche i contributi degli alunni della Scuola dell’Infanzia, della Scuola primaria e secondaria di primo grado di Portocannone, arricchiti da rielaborazioni grafico-pittoriche, sotto la guida dei docenti P. Tedeschi e A. Mancini e da approfondimenti disciplinari significativi della coralità con cui si cerca sempre di costruire una cultura e, nello specifico un’etica ecologica che prescinde dai personalismi politici.

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