“Pillole” su Sicurezza e Prevenzione: il caso Legionella
TERMOLI. Sesto contributo della nuova stagione per la rubrica che tratta di temi inerenti alla sicurezza, nata lo scorso anno, apprezzata dai lettori, per la competenza di chi l'ha promossa, l'ex capo distaccamento dei Vigili del Fuoco di Termoli, Aldo Ciccone.
“Pillole” su Sicurezza e Prevenzione ha ora una cadenza quindicinale.
Tratteremo, con la massima sintesi e semplicità possibile, argomenti e curiosità, legati alla nostra ed altrui sicurezza, alla prevenzione, alla conoscenza tecnica e delle normative.
Al termine dell’articolo troverete i link delle puntate precedenti.
In questa “pillola” parleremo di “Legionella”:
Tommaso mi ha mandato una mail dove mi scrive che è rimasto particolarmente colpito dai tanti casi di legionella verificatesi negli ultimi tempi, chiedendomi di trattare l’argomento anche in relazione con il posto di lavoro. Ringrazio Tommaso e sono ben lieto di dare alcune semplici informazioni.
La Legionella è un batterio (essere vivente piccolissimo con dimensioni nell'ordine del millesimo di millimetro) il cui habitat ideale è l’acqua. È molto pericolosa per la salute quando prolifica in un impianto idrico o d’areazione.
Il nome Legionella deriva dalla parola Legione (in inglese Legion). Proviene da una famosa epidemia che si verificò nel 1976, durante un congresso di veterani dell’American Legion in un albergo di Philadelphia, negli Stati Uniti.
Il congresso si trasformò in una vera e propria tragedia: la malattia colpì un totale di 221 persone, risultando fatale per ben 34 di queste.
La Legionella non è una malattia in sé, bensì l’agente patogeno (microorganismi come batteri, virus o funghi responsabili dell'insorgenza di malattie nell'organismo) che la causa. L’infezione alle vie respiratorie causata dalla Legionella (precisamente dalla specie Legionella pneumophila) è una malattia tutt’ora molto pericolosa per l’uomo, nota con il nome di Legionellosi.
L’Italia vanta il triste primato di essere il Paese europeo in cui si sono registrati, negli ultimi anni, il maggior numero di casi di Legionella pneumophila.
In Italia, Germania, Francia e Spagna si sono concentrati il 70% dei casi di legionella in Europa e la tendenza è in costante aumento. Però dobbiamo specificare che in questi paesi è diffusa una maggiore sensibilizzazione al problema e vengono effettuati maggiori controlli.
Il batterio Legionella è relativamente recente: scoperto nel 1976, è un batterio naturalmente presente negli ambienti acquatici e trova il suo habitat preferito in serbatoi, tubature, fontane, piscine, rubinetti, terminali delle docce, impianti di raffrescamento, torri di raffreddamento canalizzazioni ecc. ecc.
Gli edifici che rimangono chiusi per periodi continuativi, come le scuole o alcuni edifici pubblici durante la pausa estiva, le strutture ricettive, potrebbero essere esposti al rischio di contaminazione da legionella se non vengono adottate opportune misure preventive.
Il batterio della legionella si annida e prolifera nell’acqua calda stagnante, ad una temperatura generalmente compresa tra i 35 °C ed i 50 °C. Il contagio avviene attraverso l’inalazione di acqua contaminata sotto forma di aerosol che si può ottenere, ad esempio, quando si fa la doccia. Il contagio provoca la legionellosi, detta anche polmonite del legionario, che può seriamente compromettere la capacità respiratoria di un individuo.
Prima della ripresa delle attività e della rimessa in funzione degli impianti è quindi consigliabile adottare alcune misure preventive di igiene.
Pulire/lavare o sostituire eventuali filtri d’ingresso dell’acqua, lavare/sostituire i filtrini dei rubinetti, decalcificare e disinfettare i tubi doccia e i soffioni.
Aprire tutti gli attacchi idrici, iniziando da quelli più lontani, per almeno 3 minuti facendo passare acqua molto calda/fredda a secondo del circuito interessato.
Per gli ambienti di lavoro Il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro (D. Lgs. 81/2008) riconosce nel datore di lavoro il responsabile della salubrità degli ambienti della sua azienda, dei dipendenti e di chiunque la frequenti; gli riconosce il compito di adottare tutte le precauzioni per prevenire i rischi.
L’art 64 ai punti c), d) ed e) obbliga il datore di lavoro a provvedere affinché:
- c) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori;
- d) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate;
- e) gli impianti e i dispositivi di sicurezza, destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli, vengano sottoposti a regolare manutenzione e al controllo del loro funzionamento
Nello specifico della legionellosi la Conferenza Stato Regioni nella seduta del 07/05/2015 ha emanato le “Linee Guida per la Prevenzione ed il Controllo della Legionellosi” che contengono indicazioni su come monitorare ed intervenire sugli impianti.
Cosa fare per ridurre l’incidenza ed il potenziale contagio?
- Effettuare costanti controlli per stabilire l’incidenza della presenza del batterio
- Adottare misure di riduzione del rischio nei sistemi idrici e condotti d’aria programmando interventi di manutenzioni ordinari e straordinari
- Potenziare i controlli nelle strutture ricettive che ospitano la popolazione più a rischio (ospedali, case di riposo, hotel, luoghi chiusi di aggregazione come uffici e stabilimenti).
Per contatti, richieste per trattare specifici argomenti nei prossimi appuntamenti, curiosità e domande, utilizzate la seguente email sicurezza.prevenzione360@gmail.com.
Aldo Ciccone (Anvvf Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale).
Le pubblicazioni precedenti:
Le campagne di sensibilizzazione.
Sicurezza e prevenzione - parte 1
Sicurezza e prevenzione - parte 2
Piani di emergenza ed evacuazione.