"Un albero per il futuro", il Boccardi-Tiberio fa germogliare la speranza green

Pollice verde ven 02 giugno 2023
Attualità di Michele Trombetta
3min
Un albero per il futuro ©Termolionline
Un albero per il futuro ©Termolionline
Un albero per il futuro: l'intervista al professor Antonello Maselli

TERMOLI. Anche Termoli partecipa al progetto organizzato dal ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica denominata “Un albero per il futuro”. 

Lo scopo del progetto è quello di creare un bosco diffuso con il Ministero appunto e i Carabinieri della biodiversità. I Carabinieri forestali fanno la loro parte tutelando il patrimonio inestimabile delle riserve naturali statali e foreste demaniali. Una dorsale verde che attraversa, idealmente, tutto il territorio italiano e che rappresenta un esempio di gestione unitaria di un capitale europeo di biodiversità unico per la sua varietà di habitat. 

Come possiamo fare? Piantiamo un albero e poi un altro e creiamo un bosco diffuso in tutta Italia, fatto di piccoli alberi di specie autoctone che cresceranno con noi, accompagnandoci in un percorso che aumenti la qualità ambientale. Il nostro impegno sarà ripagato da un risparmio di anidride carbonica nell’aria: 50mila alberi tratterranno, già nei primi 10 anni di vita, alcuni milioni di Kg di Co2. Gli alberi, infatti, sono in grado di contrastare efficacemente l’inquinamento atmosferico con un costo decisamente inferiore ad altri rimedi non naturali. La piattaforma web ci mostrerà la distribuzione dei nostri alberi e la conseguente riduzione di anidride carbonica.

Gli obiettivi del progetto dei Carabinieri forestali, che propongono il coinvolgimento di tutti gli studenti, in un percorso triennale, sono la conoscenza delle riserve naturali dello stato e delle foreste demaniali, la scoperta degli habitat naturali più vicini al proprio territorio e delle specie animali e vegetali che li popolano, l’individuazione di quelle aree, dove l’ambiente appare più bisognoso di cure, anche all’interno del proprio plesso scolastico, la scelta delle specie vegetali più consone per quell’area e metterle a dimora, prendendosene cura, i centri nazionali di biodiversità forestale (Cnbf) di Peri a Verona e Pieve Santo Stefano ad Arezzo, saranno i protagonisti di una epocale coltura di piccoli alberi e specie vegetali autoctone, individuate appositamente per idoneità all’area in cui verranno messe a dimora. I 28 reparti Carabinieri biodiversità contribuiranno a questa coltura, partecipando alla ricerca di particolari specie locali che rischiano di scomparire, per favorirne il ripristino. Conoscere i vantaggi per l’ambiente derivanti dalla presenza di più specie arboree: più piante metteremo a dimora maggiore sarà il risparmio di Co2.

Volendo visualizzare, con un grafico, la nostra azione vedremmo che con il passare degli anni aumenterà il nostro risparmio di anidride carbonica e il beneficio per l’ambiente e per la nostra salute! Condividere la posizione delle piante su una mappa digitale ci aiuterà a formare un unico grande bosco diffuso da nord a sud. Un patrimonio verde di ossigeno e riduzione dell’inquinamento. Un circolo virtuoso per il futuro del pianeta e per la nostra salute. Possiamo iniziare una nuova sfida insieme ai Carabinieri della biodiversità per conoscere i nostri tesori verdi e lasciare il nostro segno nel mondo, aumentando il livello italiano di biodiversità e di “verde”.

Presso il parco comunale "Girolamo Lapenna", i Carabinieri forestali hanno tenuto una lezione su questo progetto e, insieme alla classe prima del Nautico "Tiberio-Boccardi" e al loro professore Antonello Maselli, hanno piantato 25 piante.

A tutti i partecipanti del progetto viene data una pianta colta dall'albero del giudice assassinato.

C’è anche un modo per geolocalizzare, inquadrando il Qr code presente sull’etichetta che si trova sulla pianta Si accede così al sito, dove il codice del suo albero verrà verificato, cliccando su “prosegui” inizia la registrazione. Inserendo tutti i dati richiesti negli appositi campi si può verificare che i dati siano corretti e cliccando su prosegui per salvarli, così sarà completata la registrazione dell’albero da loro piantato e, gli stessi studenti, fra una ventina di anni, potranno venire al parco e constatare di persona la crescita dell’albero piantato oggi.

Presente come supervisore il dottor Marco Maio esperto in botanica e piantumazione, presenti anche i dirigenti della società che oggi si occupa della cura e manutenzione del polmone verde della nostra città.

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