Stazione marittima al porto di Termoli, Regione Molise è senza bilancio e l'apertura rallenta
TERMOLI. Ben 26 atti pubblicati dalla Regione Molise dall’autunno 2020, la struttura è stata realizzata, ma non ancora inaugurata.
Non è stato semplice, un iter che è partito con la revoca di precedenti concessioni demaniali marittime, per liberare lo spazio necessario sul molo imbarchi del porto di Termoli, quindi alcune perizie di varianti e a due anni e mezzo dall’avvio della procedura tutto sembra pronto.
Di recente è stato autorizzato anche l’acquisto degli arredi, attraverso il canale Mepa, per circa 16mila euro, ma cosa si aspetta allora?
La stazione marittima nasce dall’esigenza di fornire un giusto riparo e servizi alle centinaia e centinaia di persone che affollano ogni giorno e in più fasce orarie d’estate, la banchina in attesa di imbarcarsi per le Isole Tremiti, oppure anche di ritorno dalle Diomedee. Come avviene proprio alla stazione ferroviaria o al Terminal bus, certo spazi e attività differenti, ma comunque un punto di riferimento indispensabile, visto con favore anche dagli stessi operatori portuali.
I fondi per realizzare la stazione marittima sono contenuti nel Programma Interreg CBC Italia – Albania – Montenegro Progetto “MTC Albania, Montenegro, Italy Multimodal Transport Connectivity”, l’ex assessore Vincenzo Niro lo scorso 25 maggio annunciava a giorni l’inaugurazione, ma sono trascorse sei settimane e allora abbiamo cercato di capirne i motivi di questo ritardo.
Opportuno, infatti, renderla operativa il prima possibile, anche perché è questa la stagione dove serve maggiormente.
Gli ultimi provvedimenti, con liquidazioni di somme, si riferiscono al 26 giugno e secondo le nostre informazioni mancherebbe il solo accatastamento per procedere alla riconsegna alla Capitaneria di Porto e di conseguenza all’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, che ora gestisce l’intera infrastruttura portuale. Una incombenza che sconta però la mancata approvazione del bilancio della Regione Molise.
Insomma, strascichi della vecchia legislatura, chissà che entro il 24 luglio, giorno in cui debutterà la nuova assemblea regionale, non si sarà compiuto il miracolo.