Settimana corta e orario lungo, «Inizio da dimenticare per l'anno scolastico in Molise»
CAMPOBASSO. Per il consigliere regionale del M5S Andrea Greco «Nel presente dei bimbi c'è il futuro di questa terra (il Molise, ndr)», ma l'inizio dell'anno scolastico è da dimenticare per troppi scolari.
«Inizio di anno scolastico amaro per tanti bimbi e adolescenti molisani. Vari dirigenti scolastici dopo aver introdotto la settimana corta (quindi con frequenza dal lunedì al venerdì) hanno deciso di trattenere gli alunni fino alle 14 e oltre, invece di promuovere i rientri pomeridiani.
In pratica gli alunni della scuola primaria (detta scuola elementare) e quelli della scuola secondaria di primo grado (le cosiddette scuole medie) di diversi plessi, entrano a scuola alle 8 del mattino ed escono alle 2 di pomeriggio.
Solo chi non conosce il Molise non sa che nelle nostre piccole realtà, spesso rurali, un bimbo impiega anche un'ora prima di arrivare a scuola con lo scuolabus e altrettanto al ritorno.
In pratica piccolissimi alunni di 6-7 anni escono di casa alle 7 del mattino e rientrano alle 15.
Mi corre l'obbligo di essere diretto e schietto: a mio avviso è il modo migliore per fare odiare la scuola a un bimbo che invece dovrebbe trovare ogni giorno lo stimolo di innamorarsi della didattica. Bimbi che fanno orari da fabbrica metallurgica e poi il pomeriggio devono affrontare anche i compiti a casa. Ecco, questo secondo me, oltre a portare seri problemi di squilibrio nutrizionale è la morte della didattica e nel tempo si rischia di creare disaffezione verso la scuola che invece dovrebbe essere la culla dell'apprendimento e della socializzazione.
Però dato che non sono infallibile, e le mie valutazioni come quelle di decine di genitori molisani possono essere errate, chiederò immediatamente al presidente della commissione di cui sono membro di audire dirigenti scolastici e amministratori locali insieme a psicologi, pediatri e esperti di nutrizione infantile.
Nel presente dei bimbi c'è il futuro di questa terra e il livello di didattica deve essere il migliore possibile, ricco di stimoli e attività multiculturali. Il Consiglio regionale ha il dovere di capire come poter offrire il massimo apporto per migliorare la qualità della vita dei nostri giovani studenti insieme alla didattica.
Una cosa è certa, nel piccolo Molise, non c'è alcuna forma di coordinamento per cui ogni plesso adotta regole proprie e questo, benché possibile, mi sembra realmente un'assurdità».