UniMol e le nuove politiche europee per la montagna
CAMPOBASSO. Il Progetto Europeo H2020 MOVING (MOuntain Valorisation through INterconnectedness and Green growth) -del quale l’Università degli Studi del Molise (nello specifico il Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti) è partner scientifico – si propone di sviluppare, attraverso processi partecipativi, nuove politiche europee per le aree montane capaci di rafforzare la loro resilienza ai cambiamenti climatici ed agli altri fattori di cambiamento dai quali sono interessate. Alla base di tali nuovi interventi, al posto di un approccio meramente “compensativo”, vi deve essere lo sviluppo di nuove Catene del Valore – reti di attori e attività che contribuiscono a fornire un prodotto al consumatore finale – che coinvolgono il Capitale Territoriale di queste aree, concepite come Sistemi Socio-Ecologici.
Per quanto concerne lo specifico contesto molisano i risultati delle attività di ricerca, iniziate dal 2020 e focalizzate sulla filiera casearia dell’Alto Molise, delineano un quadro complesso nel quale sono coinvolte importanti risorse naturali (in particolare i prati-pascoli), le pratiche zootecniche, i modelli aziendali della trasformazione e distribuzione, le nuove istanze dei consumatori, i collegamenti tra tale catena del valore e le altre attività (turismo, etc.) presenti sul territorio.
In questo quadro lo sviluppo territoriale delle aree montane risulta fortemente connesso allo sviluppo di reti di attori capaci di elaborare strategie di programmazione finalizzate a coordinare i diversi interventi che interessano tali aree e di proporre nuove soluzioni politiche.
Ed è proprio in tale direzione che si muove e si sviluppa il convegno dal titolo “Muovere le montagne per un futuro migliore”, previsto martedì, 21 novembre, alle ore 9.15, nella Sala “Enrico Fermi” della Biblioteca di Ateneo, in viale Manzoni a Campobasso. Un incontro che vuole essere una prima discussione tra i rappresentanti della filiera casearia, del territorio e delle istituzioni per elaborare i nuovi modelli di intervento