«Come dice Papa Francesco è come se non imparassimo nulla dalla storia»
TERMOLI. Tra i momenti più significativi del Giorno della Memoria, sicuramente il dibattito al cinema Oddo, che ha visto protagonista la vaticanista dell’Ansa Manuela Tulli, che ha presentato il suo libro “Uccisero anche i bambini”, affiancata dinanzi a un folto pubblico, fatto di ragazzi e adulti, da don Benito Giorgetta e da Nicoletta Dirella.
«Sì è importante perché è una storia che purtroppo si ripete. Averne potuto parlare con i giovani è stato fondamentale. Ricordare quello che è accaduto 80 anni fa affinché non accada mai più.
Come dice Papa Francesco è come se non imparassimo nulla dalla storia, ma questo non ci esime dal tornare a parlarne e di mostrare alle nuove generazioni quello che è accaduto, la violenza ma anche gesti di amicizia come nel caso narrato nel libro».
Il libro narra la storia di una famiglia speciale, la famiglia Ulma che fu interamente sterminata il 24 marzo 1944, presso Markowa un villaggio della Polonia. Józef e Wiktoria, con i loro bambini: Stasia, Basia, Władziu, Franio, Antoś, Marysia e un piccolo ancora nel grembo della mamma, tutti soppressi. Nove persone private della vita perché “colpevoli”, secondo i nazisti tedeschi, di avere nascosto nella loro casa otto ebrei, delle famiglie Goldman, Grünfeld e Didner, uccisi con loro nello stesso giorno. La famiglia Ulma è annoverata come Giusti tra le nazioni, che è l’onore più grande che lo Stato d’Israele concede ai non ebrei, sono altresì beati per la Chiesa cattolica e sono stati riconosciuti tutti “martiri”.
Per la prima volta nella ultra-bimillenaria storia della chiesa cattolica è stato proclamato martire un bambino non ancora nato. L’autrice che si è imbattuta nella vicenda nello scorso anno e che l’ha fatta conoscere ai più, ci riporta la storia dei testimoni oculari di questa narrazione che è il frutto di una ordinaria straordinarietà e permette di insegnare alle giovani generazioni che è possibile vivere con realismo e con grande passione il compito della vita fino al dono totale di sé, anche dentro le circostanze più ostili e drammatiche. La narrazione di questo libro ci fa riflettere come per la prima volta, nella storia della chiesa, sia successo che una famiglia intera, nove membri, contemporaneamente, siano stati proclamati Beati-martiri. Mai un numero così elevato, prima di questo caso, e mai era successo che fosse stato proclamato Beato-martire un feto.