Via Cardarelli, chi vi abita non ne può più

Lo sfogo mer 21 febbraio 2024
Attualità di Emanuele Bracone
1min
Via Cardarelli, chi vi abita non ne può più ©termolionline.it
Via Cardarelli, chi vi abita non ne può più ©termolionline.it

TERMOLI. Immondizia abbandonata a Termoli. Cartolina di degrado quotidiano. Ma quanto amiamo la nostra città? C’è chi davvero non lo dimostra, in appena 48 ore abbiamo pubblicato buste di rifiuti domestici lasciati sotto i cestini (o dentro) alle fermate dell’autobus, pattume scaricato sul costone del lungomare Nord e oggi lo spaccato dell’inciviltà ci conduce in via Cardarelli, la strada che permette di collegare la zona di Colle Macchiuzzo a Difesa Grande alta.

Per i residenti, «La strada dimenticata da tutti: via Cardarelli è una strada molto trafficata che collega Termoli con Guglionesi e San Giacomo è priva di segnaletica le auto viaggiano ad alta velocità, i camion movimento terra altrettanto, pochi i controlli. Sono state fatte segnalazioni ma niente. Per chi ci abita è un gran pericolo per immettersi sulla strada.  Chiediamo maggiori controlli e il ripristino della segnaletica stradale magari anche di dossi».

Ma come sottolineato, c’è anche un problema di degrado diffuso e le fotografie che corredano il nostro articolo lo stanno a testimoniare.

Occorre un netto giro di vite, l’auspicio è che decolli il sistema dei comitati di quartiere, che possono essere pungolo e fungere da “monitor” della situazione, perché in un territorio così vasto come quello termolese, difficile che Polizia locale e Guardie ecologiche riescano a tenere tutto in debita considerazione, è indispensabile la collaborazione di chi sul posto vive, opera o risiede, per affrancare la città dai comportamenti di coloro che ignorano le regole del vivere civile, ma anche leggi espresse.

Non costa nulla conferire al centro di raccolta, così come organizzarsi per la raccolta differenziata.

Lo specchio di una località a vocazione turistica è il decoro urbano, ci sono settori importanti del centro e delle periferie che urbanisticamente si presentano come “ferite”, ma per sanarle attraverso progetti, investimenti e programmazioni i tempi sono lunghi, l’ordinario, invece, appartiene a tutti noi e ora dobbiamo dire basta a chi “sfregia” Termoli. 

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