«Cosa è accaduto ai graffiti del Castello Svevo?»

Diogene ven 23 febbraio 2024
Attualità di La Redazione
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Interni del Castello Svevo ©termolionline.it
Interni del Castello Svevo ©termolionline.it

TERMOLI. «Cosa è accaduto ai graffiti del Castello Svevo?» A chiederlo è la consigliera Daniela Decaro.

«In una lettera a firma del docente accademico e architetto professore Luigi Marino, pubblicata su Termolionline nel mese di dicembre del 2023, l'insigne professore ha messo al corrente i cittadini, di un deplorevole episodio; in sostanza ha riferito che in occasione di un sopralluogo finalizzato a una campagna fotografica, ha accertato che le pareti di due vani del nostro Castello, sono state grattate asportando dei graffiti risalenti all’anno 1585.

Con istanza del 3 gennaio 2024, unitamente a due consiglieri di minoranza, ho chiesto la convocazione urgente della IV commissione competente in materia, per conoscere approfonditamente i fatti.

Dopo diversi solleciti rivolti al Presidente di IV commissione, si sono tenute due sedute in questo mese di febbraio 2024; nella prima sono stati sentiti il RUP e il DL dell'ultimo intervento di restauro effettuato al Castello; nella seconda seduta di commissione, il RUP era assente, presenti il DL e il prof. Luigi Marino il quale, con competenza, professionalità e dovizia di particolari, ha spiegato quanto già riportato sul quotidiano on line datando e illustrando con fotografie i fatti. Inoltre il professor Marino ha mostrato una missiva datata 18 settembre 2023 con la quale ha reso edotti dei fatti, il Sindaco f.f. di Termoli e il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise, specificando che alla predetta comunicazione ha allegato un rapporto sul sopralluogo al Castello di Termoli (agosto 2023). Dalla seduta di IV commissione è emerso altresì che i consiglieri di maggioranza intervenuti non ne sapevano niente.

Ma se chi amministra questa città non è a conoscenza dei fatti che la riguardano, a chi devono affidarsi i cittadini?

Siamo amministratori e non giudici. Non abbiamo alcun potere inquisitorio ma abbiamo l'obbligo di dare delle risposte ai cittadini.

Quanto descritto dal prof. Marino è di una gravità inaudita.

Quali azioni sono state intraprese dall’amministrazione comunale? Non è dato sapere. L'unica azione di cui si ha contezza è stata la convocazione della IV commissione, non di sua sponte, ma su richiesta di tre componenti la minoranza, compresa la sottoscritta.

Ho chiesto al Presidente di IV commissione, unitamente ad altri consiglieri, di approfondire la questione ma in calendario per questa settimana non c'è stata alcuna convocazione sull’argomento.

Memore del modus operandi di questa amministrazione che lascia trascorrere il tempo vanamente (vedasi da ultimo mozione a mia firma sull’utilizzo di un servizio di interpretariato simultaneo in LIS datata 06.11.2023 rinviata da questa maggioranza, in seduta di Consiglio comunale, in V Commissione e qui ancora non trattata nonostante i numerosi solleciti) ho dovuto provvedere questa mattina, a depositare una interrogazione urgente a risposta scritta con la quale, nel ripercorrere i fatti, chiedo al Sindaco f.f. di Termoli, quali azioni sono state intraprese dall’amministrazione comunale per appurare i fatti di cui in narrativa.

Rammento a me stessa che la definizione di patrimonio culturale è contenuta nel Codice dei beni culturali e del paesaggio che all’art. 2 indica come elementi del patrimonio culturale i ‘beni culturali’ ed i ‘beni paesaggistici’, rinviando per i primi ai beni che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali ‘testimonianze aventi valore di civiltà’; la parte IV del predetto codice regolamenta le sanzioni in caso di danni o violazioni.

Essere amministratori comporta responsabilità e diligenza nel gestire tutte le situazioni che implicano interessi collettivi.

Il Consiglio di Stato, sez. VI, 17 ottobre 2003, n. 6344, ha sottolineato come il bene culturale sia protetto per ragioni non solo e non tanto estetiche, quanto per ragioni storiche, sottolineando l’importanza dell’opera o del bene per la storia dell’uomo e per il progresso della scienza.

La consapevolezza del proprio background culturale per ogni popolazione costituisce il presupposto imprescindibile per generare le spinte sociali dirette alla riappropriazione della tradizione dei popoli, poiché senza cultura non c’è coscienza; senza cultura non c’è identità».

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