"Il paracadute": combattere la violenza di genere attraverso le fiabe
CAMPOMARINO. Combattere la violenza di genere attraverso le fiabe potrebbe sembrare semplicistico e velleitario. È quanto, invece, si propongono nei loro intenti Anna Paolella, dirigente scolastico dell’Istituto “Lombardo Radice” di Bojano ed Antonella Petrella, brillante psicologa e psicoterapeuta, autrici e curatrici del libro “Fiabe con il paracadute”.
Nell'ambito del progetto “Settimana della Salute” promosso dall’istituto Omnicomprensivo di Campomarino, le due autrici hanno tenuto nella mattinata di mercoledì 28 febbraio, un interessante e coinvolgente laboratorio con gli alunni della scuola, mentre nel pomeriggio un incontro con docenti e genitori per esporre il loro progetto, stimolando una profonda riflessione su una tematica di preoccupante attualità.
L'emergenza della violenza contro le donne ci impone di superare la fase della sola indignazione, per porre in essere comportamenti che fungano da argine a tale fenomeno.
La violenza, come sostiene la dottoressa Petrella, non è solo l'atto estremo, quello che ci colpisce, facendo di noi vittime secondarie degli episodi, ma è tutto l'insieme di atteggiamenti, parole, carenze in cui è cresciuto l'individuo, e che è sfociato nel gesto finale.
È, quindi, sulla formazione della persona che bisogna puntare fin da quando si è piccoli o più giovani. La fiaba, con la sua struttura narrativa, è un potentissimo strumento da sempre utilizzato per veicolare significati, emozioni, contenuti.
Attraverso il suo linguaggio e la sua struttura consente al bambino di identificarsi nei personaggi, conservando quel distacco emotivo essenziale ad evitargli traumi e disagi.
La lettura delle fiabe, sostiene la dirigente Paolella, effettuata con l'adulto accanto, inoltre, contribuisce a rinsaldare la naturale relazione genitore - figli, oggi spesso compromessa da un uso eccessivo e deviato dei videogiochi e strumenti tecnologici in genere. Ed è proprio l'adulto il “paracadute”, ossia lo strumento che attutisce e ovatta il lancio verso i più giovani di argomenti sulla violenza.
Le fiabe create dalle due autrici e raggruppate nel libro, con il contributo anche di altre figure qualificate, parlano di violenza, soprusi, vessazioni usando il linguaggio gentile delle fiabe e prevedendo un percorso laboratoriale da attuare insieme all'adulto, genitore o insegnante che sia.
Il progetto si presenta assolutamente innovativo nel suo genere e, nel corso dell'incontro a Campomarino, ha mostrato una forza dirompente, sia con i più giovani che con gli adulti.
Le due autrici sono riuscite a creare momenti di profonda riflessione e commosso trasporto nell'incontro pomeridiano, generando appagamento culturale ed emotivo nell’attenta platea dei presenti.
Il libro, che la dottoressa Petrella ha ricordato essere dedicato a Roberta, giovane donna siciliana vittima di femminicidio, persegue l'ulteriore obiettivo di sostenere l'associazione Sos Infanzia nel mondo, verso cui, infatti, è dirottato l'intero ricavato della vendita del libro.
Grande soddisfazione hanno espresso i docenti organizzatori e il dirigente scolastico Teodoro Musacchio che ha concluso l'incontro ricordando che nessun legame tra due persone può mai giustificare rivendicazioni di possesso nei confronti dell'altro: “Io sono di me stessa”.