«Per quale Europa impegnarsi: è possibile ancora sognare l'Unione dei popoli?»
TERMOLI. Nella serata di venerdì, presso l'ex cinema Sant'Antonio a Termoli, nuova tappa del ciclo di conferenze "Abitare il nostro Tempo", organizzato dalla Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Termoli-Larino.
Il tema, trattato dal relatore dottor Marco Iasevoli, giornalista politico del quotidiano Avvenire, è stato: "Per quale Europa Impegnarsi: è possibile ancora sognare l'Europa dei popoli? ". Moderatore dell’evento, Fabrizio Occhionero, giornalista, addetto stampa del Centro Pastorale per la Comunicazione della Diocesi.
Il presidente Grazia Servillo, della Consulta diocesana per le Aggregazioni laicali, ha dato il via lavori. Nella sua presentazione ha ringraziato il vescovo Gianfranco De Luca per aver condiviso il progetto e i collaboratori della Consulta che si sono impegnati per realizzare anche questo evento. L'incontro della serata tendeva ad allargare i propri orizzonti aumentano la conoscenza dello stato attuale dell'Europa, e nella presentazione sono stati lanciati diversi spunti di riflessione come: "oggi l'Europa che hanno creato i padri fondatori De Gasperi, Schumann e Adenauer, poggia su fondamenta ideologiche costituite da basi solide?"
Nel corso dell'incontro, gestito da Fabrizio Occhionero, sono state poste al relatore una serie di domande sull'Europa di oggi, il rapporto dei giovani con l'Europa, la Sicurezza in Europa ed altri interessanti temi. Iasevoli, nel suo intervento ha sottolineato i valori europei come si sono affievoliti nel tempo anche grazie alla spinta nazionalista che è presenta in diversi paesi europei. L'ideale europeista è affievolito infatti: "Se nel risorgimento il sogno era quello diventare italiani, e se dopo la seconda guerra mondiale era quello diventare europei, noi oggi avremmo dovuto essere in una fase in cui che avremmo dovuto sognare di diventare cittadini del mondo" con questa affermazione l'illustre relatore pone il suo accento sull'importanza, per noi italiani, di essere a pieno titolo in Europa, anche per l'importanza dal punto di vista economico.
Anche se l'Europa necessita di una politica comune Europa e una difesa comune Europa, resta comunque fondamentale l'istituzione europea. Per chi è ancora scettico sull'Europa, basti pensare a quanti paesi dell'Est, chiedono di entrare, o sono già entrati in Europa. Probabilmente l'Europa sta soffrendo di una leadership che non ha visione ampia, a differenza dei Padri Fondatori della Europa, su come evitare conflitti interni anche tra paesi europei. Infatti gli interessi tra Stati sono diversi e divergenti. Differenze esistono anche tra gruppi politici e raggruppamenti europei a cui aderiscono e a volte adottando linee politiche divergenti. Coalizioni di partiti che spesse volte fanno scelte politiche opposte ai loro programmi elettorali e in antitesi alle loro stesse ideologie. Oggi vi è la necessità di rispiegare ai giovani l'importanza dell'Europa, perché il sogno di essere Europeista si è affievolito, anche grazie al nazionalismo al campanilismo di una certa parte politica. È giunto il tempo per i cattolici di essere presenti nelle dinamiche politiche ed è fondamentale come i cattolici devono partecipare con il proprio contributo al fine di affermare il bene comune. In fine riportiamo una citazione del prof. Romano Prodotti ch'è una sintesi sulla discussione: l'Europa è come un “pane cotto a metà” e “non si avrà mai una vera Ue fino a quando non verranno attuate politiche estere comuni e non si avrà un piano comune". Dopo l'intervento si è aperto la tavola rotonda che ha visto una ampia partecipazione e il contributo sul tema da diversi punti di vista.
Il prossimo incontro, è fissato per venerdì 5 aprile prossimo, e il tema è "La Democrazia, come è dove costruirla e custodirla?", interverrà il prof. Flavio Felice, ordinario di Storia delle dottrine politiche dell'università del Molise. Tutti gli incontri si terranno presso l’auditorium Sant'Antonio di Termoli alle ore 18.
Giuseppe Alabastro