Dall'alba il "lungo" pellegrinaggio al santuario della Madonna della Vittoria
TERMOLI. Discreta ma meno intensa la partecipazione al pellegrinaggio di questa mattina all'alba, dalle 6, al santuario della Madonna a Lungo.
Partendo dalla cattedrale, il gruppo dei fedeli, col vescovo Gianfranco De Luca e il parroco di San Pietro padre Enzo Ronzitti, preceduti dalla Polizia locale, che ha aperto loro la strada, si è incamminato verso la periferia Nord di Termoli, dove è giunta intorno alle 7.45, portando l'effigie della Beata Vergine Maria, con una tappa intermedia, al santuario della Madonna delle Grazie.
Inizia così il tradizionale martedì di Pasqua a Termoli, che fa vivere momenti di riflessione e preghiera uniti anche a svago e divertimento.
LA STORIA DEL PELLEGRINAGGIO
Come ricorda la diocesi Termoli-Larino, chiamata da sempre col nome di “Chiesa della Madonna a Lungo”, è ciò che resta dell’antico e primo monastero costruito a Termoli nei primi anni del XV secolo ad opera dei francescani della Provincia religiosa di Foggia, su consenso del Vescovo di Termoli Mons. Antonio Attilio, al capitolo “Antonio III”.
In origine questo monastero era luogo di culto e di preghiera, ma anche di rifugio e di difesa in occasione degli attacchi turchi-ottomani, che in quel periodo imperversavano lungo le coste dell’Adriatico Centro Meridionale. Ebbe pochi anni di vita, circa venti, perché troppo esposta ai pericoli del tempo e visibile anche dal mare. Il 2 agosto 1566, Termoli fu invasa e saccheggiata dai turchi. La cattedrale e il castello vennero incendiati e devastati. Intanto la popolazione era già fuggita nelle campagne e molti trovarono rifugio nella chiesetta annessa al monastero.
Qui i giannizzeri trovarono una coraggiosa resistenza e vennero respinti verso il mare. Intanto i frati cappuccini, non godendo di alcuna protezione, decisero di abbandonare definitivamente il Convento le cui rovine, poi, sono state cancellate dal tempo. È rimasta solo la chiesetta, che è stata più volte restaurata. La facciata è molto semplice e all’interno vi è una sola navata con quattro archi a tutto sesto. Molto bello un dipinto cinquecentesco su tela raffigurante la Madonna della Vittoria col Bambino e due affreschi, raffiguranti San Sebastiano e San Giovannino, posti ai lati.
Il titolo di “Madonna della Vittoria” è stato dato dai termolesi per averli liberati dalla ferocia dei turchi. Per questo motivo, fin dalle origini, questa chiesa intitolata alla “Vergine Santissima della Madonna della Vittoria” è stata particolarmente amata e curata non solo dai termolesi, ma anche dalle comunità di San Giacomo e Guglionesi, tanto che ogni anno, il giorno dopo il lunedì di Pasqua, i devoti vi si recano a piedi in pellegrinaggio percorrendo circa tre chilometri da Termoli.
É proprio la distanza, una volta ritenuta non breve, che ha suggerito il nome di “Santuario della Madonna a Lungo”. I pellegrini, giunti in chiesa, già dal mattino partecipano all’assemblea liturgica e, dopo aver pregato la Madre Santissima, sostano sui campi adiacenti per consumare il pasto portato da casa o comprato in una delle tante bancarelle dislocate nell’area antistante la chiesa. Si tratta quindi di una giornata di festa, una scampagnata, dedicata in parte alla preghiera e in parte ai giochi e al divertimento.
Da mercoledì 12 settembre 2013, memoria del Santissimo Nome di Maria, la Chiesa di Santa Maria delle Vittorie (Madonna a Lungo) è stata eretta ad “Eremo della Misericordia di Termoli”.