"Educare alla Socialità nell’era digitale”
TERMOLI. Proprio ieri abbiamo trattato il tema dell'emergenza educativa, laddove i buoni comportamenti divengono eccezioni e non si confermano regole. Per fortuna, esempi diversi sul percorso di formazione delle generazioni del domani si manifestano sul territorio.
Presso l’aula multimediale della scuola primaria paritaria “Campolieti”, si è svolto un interessante incontro dal titolo “Educare alla Socialità nell’era digitale”.
Il moderatore, dottor Simone Cataldo, medico di medicina generale e membro del Consiglio di Amministrazione della Scuola, nella sua introduzione ha comunicato che la scuola ha attivato uno sportello gratuito di ascolto e consulenza psicologica, dedicato alle famiglie interne e agli insegnanti.
Inoltre, la scuola ha voluto proporre un momento di riflessione su tematiche relative all’educazione dei bambini. La relatrice di questo primo e importante incontro è stata la dottoressa Giuliana Maria, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva, nella sua lunga carriera ha maturato una grande esperienza professionale e ha ricoperto diversi incarichi pubblici, quale responsabile del consultorio familiare e dell’ambulatorio di psicologia clinica dell’età evolutiva di Termoli, ha inoltre collaborato in qualità di psicologo con l’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato.
La dottoressa ha presentato, al folto pubblico, i risultati di un questionario, anonimo, somministrato dalle insegnanti ai bambini. Il questionario mirava a far emergere quali fossero le abitudini quotidiane dei bambini, l’utilizzo degli strumenti tecnologici e la socialità dei bambini. Dall’indagine svolta, è emerso che la maggior parte degli alunni seguono attività sportive con varie frequenze, più volte al giorno guardano la tv, e i loro programmi preferiti sono i cartoni animati e i programmi d’Intrattenimento. Punto focale del questionario è risultato che i bambini utilizzano i social anche più volte al giorno e dalle loro preferenze è emerso che prediligono in particolare come YouTube e TikTok, (TikTok in alcuni stati è stato vietato come in Australia e in Nuova Zelanda anche ai funzionari pubblici), in Italia dopo varie denunce il Garante per la privacy ha vietato TikTok agli under 13 perché incapaci di gestirlo, anche se i responsabili del social sono obbligati ad informare meglio i ragazzi sui pericoli della rete, il ruolo chiave resta sempre alla famiglia. I bambini più giovani preferiscono giocare all’aperto con una percentuale maggiore per i maschietti.
Il questionario chiedeva quali fossero i giochi preferiti all’aperto e al primo posto hanno indicato la bicicletta, campana, nascondino. In casa le bambine, prediligono le bambole, peluche, mamma e figlia, mentre i maschietti giocano con i lego, macchine e carte. In una sezione del questionario ai bambini è stato chiesto se hanno amici e come preferiscono giocare, hanno risposto che hanno tanti amici e preferiscono giocare con un gruppo (il gruppo probabilmente li rassicura i bambini). Il consiglio della dottoressa è stato quello di create l’alternativa ai social, aprendo il dialogo con i propri figli, nel mantenimento assoluto del ruolo genitoriale e delle regole. A tal proposito, sempre ai genitori gli è stato suggerito di coltivare l’empatia.
E per quanto il compito di genitore non sia semplice, devono ricordarsi che hanno un ottimo alleato: il buon senso. Quando i bambini fanno domande ai genitori questi devono rispondere sempre in modo semplice senza mai nascondere la verità. L’incontro ha visto una serie di domande da parte dei genitori alle quali la dottoressa ha risposto di non nascondere mai la verità. Un ultimo consiglio fornito è stato quello di non lasciare mai i bambini da soli davanti ai telefoni o alla Tv. Al termine dell’incontro si è aperta una tavola rotonda con i genitori. L’evento ha visto una grande partecipazione, presenti tra il pubblico docenti e genitori.
Vogliamo salutarvi con un messaggio contenuto in un murales, posto al primo piano della Campolieti, dove è riportato: “La conoscenza è sempre un avvenimento”, una scuola proiettata sul futuro, si apre alla conoscenza e lo fa in sinergia con le famiglie, consapevole che educare alla socialità nell’era digitale richiede conoscenze e basi solide, che poggiano su una stretta e reciproca collaborazione scuola-famiglia.
Giuseppe Alabastro