Come schivare i pericoli dell'era digitale, a Termoli "Una vita da social"
TERMOLI. È approdato a Termoli, precisamente in piazza Monumento, l’iconico truck simbolo di “Una vita da social” la più importante e imponente campagna educativa itinerante della Polizia Postale e del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’ambito del progetto “Generazioni Connesse”, con il sostegno di Google per la sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli della Rete per i minori.
Il truck è ripartito da Sanremo durante il Festival della canzone italiana per portare in giro per l’Italia la sicurezza online, social network e cyberbullismo.
Il questore di Campobasso, Cristiano Tatarelli, si è insediato lo scorso 2 aprile ed era alla prima uscita pubblica a Termoli, ed è stato ricevuto dal vice sindaco reggente Vincenzo Ferrazzano e dall'assessore Nico Balice. Presente anche il comandante della Polizia locale, Pietro Cappella.
Questore e Ferrazzano si sono rivolti agli studenti presenti nel truck della Polizia di Stato, soffermandosi sui rischi della "vita digitale".
«Il truck di “una vita da social” rappresenta l’attenzione che la Polizia dà al mondo dei giovani- ha dichiarato il questore Tatarelli- al mondo dei social e a tutti i rischi della rete. Sul camper sono presenti le attrezzature, si fa attività con i ragazzi delle scuole, per avere un uso consapevole dei social media. La Polizia postale e la stradale fanno attività con i ragazzi delle scuole per avvicinarli alla rete, sullo scoprire come utilizzare i social media e anche capire i rischi del cyberbullismo che spesso si nasconde dietro l'utilizzo dei social».
Quest’anno l’offerta si arricchisce anche con approfondimenti su educazione stradale e contrasto ad ogni forma di discriminazione e che dallo scorso 18 settembre, data di lancio dell’undicesima edizione, ha già toccato moltissime città italiane attraverso tutto lo Stivale.
«Guardando il mio passato- ha dichiarato Ferrazzano- da ragazzo, devo dire che il mondo è cambiato. Mentre a quei tempi si viveva sui rapporti personali, oggi purtroppo i ragazzi e i giovani vivono attaccati ai computer, ai social. Quindi, mancando il rapporto umano loro sono soggetti a essere stuzzicati da questi messaggi continui sui social. La mia nipotina che ha 10 anni, il pomeriggio quando sta a casa gioca con l'amica tramite social. Un grande rischio per questi ragazzi, ed è giusto educare questi ragazzi a stare attenti».
Un progetto sempre al passo con i tempi, che tocca temi cari ai ragazzi per diffondere la cultura della sicurezza online e una sempre maggiore consapevolezza nell’utilizzo degli strumenti che la rete mette a disposizione.
Nel corso delle sue undici edizioni, la manifestazione ha raccolto un ampio consenso, infatti, gli operatori della Polizia Postale hanno incontrato oltre 3 milioni di studenti, sia nelle piazze sia nelle scuole, 247.000 genitori, 142.000 insegnanti per un totale di 21.000 Istituti scolastici, oltre 600 città raggiunte sul territorio e due pagine Twitter e Facebook con 135.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.
Ancora una volta la Polizia di Stato scende in campo al fianco del Ministero dell’Istruzione e del Merito per un grande obiettivo: fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie non faccia più vittime.
L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione e molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”. Gli studenti attraverso il diario di bordo www.facebook.com/unavitadasocial/ potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.