«La salute è un bene prezioso, valorizziamo la buona sanità»

La storia sab 20 aprile 2024
Attualità di La Redazione
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A destra Giulia Intrevado con la madre ©TermoliOnLine
A destra Giulia Intrevado con la madre ©TermoliOnLine

TERMOLI. La "buona sanità" spesso non fa notizia, con questa considerazione, proprio per ribaltarne il significato, raccontiamo attraverso le parole di Giulia Intrevado, cosa è avvenuto a sua madre.

«Scrivo questa lettera perché sono convinta che le buone notizie debbano avere “diritto di cronaca”. I media oggi non fanno altro che raccontarci storie di malasanità, legate ad errori diretti del personale medico e sanitario, a disservizi o a carenze strutturali. 

Le storie positive, di “buona sanità”, invece, spesso non finiscono sul giornale per il semplice fatto che non fanno notizia.

Ecco, a me e alla mia famiglia preme portare a conoscenza dell’opinione pubblica che una sanità pubblica di grande umanità e di eccellente professionalità esiste. 

Noi l'abbiamo trovata nell’ospedale San Timoteo di Termoli presso il quale mia madre è stata soccorsa dal dottor Iacovino che immediatamente ha capito di cosa si trattasse e successivamente, in ordine cronologico, dal dottor Santoro (pronto soccorso), per poi spostarci nel reparto di Cardiologia dove la professionalità e l’umanità sono indescrivibili. A partire dal dottor Spedalieri, al dottor De Filippis e infine, ma non per ultimo dal dottor Fini.

Davanti a un tale scenario, avremmo potuto (secondo alcuni dovuto) consultare altre strutture, altri specialisti, ci siamo fidati invece del nostro ospedale. Scelta più azzeccata non poteva essere fatta.

È una realtà di cui andare orgogliosi, con tutti i suoi difetti, come tutte le cose che devono essere migliorate. Uno speciale ringraziamento va al dottor Santoro e al dottor Fini che hanno saputo dimostrare non solo alta professionalità e capacità tecniche, ma anche (e soprattutto) una squisita cortesia, una grande passione per il loro lavoro, una smisurata umanità e disponibilità che fanno di loro dei Grandi Medici degni di tale nome.

Spesso si sente dire che negli ospedali si viene trattati come numeri, che certi medici si rivolgono ai pazienti con atteggiamento altezzoso e supponente. Loro non sono fra questi. Medici onnipresenti che sanno tutto di ogni malato, medici che hanno dimostrato di saper scendere dal piedistallo del proprio sapere scientifico e guardare al malato oltre che alla malattia. 

Il Dott. Fini che con grande coraggio ci ha messi di fronte al quadro clinico, spiegandoci dettagliatamente a cosa saremmo andati incontro. A lui che, da vero faro, ci ha guidati verso l’ospedale “Responsible Research Hospital” - Gemelli di Campobasso dove mamma ha subito un delicatissimo intervento al cuore. Ed è proprio nel reparto di Cardiochirurgia che la professionalità e l’umanità si sono moltiplicate grazie al supporto del primario di Cardiochirurgia il dottor Cafarelli e del dottor Calvo. 

Un grazie di cuore a tutti gli operatori, dagli infermieri agli Oss vero pilastro della sanità. 

Già perché la “buona sanità” non è legata solo alle capacità professionali e alle attrezzature all'avanguardia, ma anche all'umanità del personale, alla certezza del paziente di essere ascoltato, incoraggiato e seguito prima e dopo l'intervento. A volte sono proprio questi elementi - la premura, la gentilezza, la pazienza, la sensibilità, l’attenzione - difficilmente misurabili, a fare la differenza.

La salute è un bene prezioso. Questa è la buona sanità che dobbiamo valorizzare».

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