«Comunicare è un atto di cura importante»
TERMOLI. “La comunicazione efficace: modalità comunicative, strategie e abilità della comunicazione tra operatori, pazienti e caregiver".
Questo l'argomento al centro di un momento formativo rivolto agli infermieri molisani, ospitato giovedì scorso all'auditorium di via Elba e organizzato dall'Opi interprovinciale di Campobasso-Isernia. Corso che garantiva 5,5 crediti Ecm. Sei ore di full immersion, per infermieri e infermieri pediatrici iscritti all’Opi molisano.
L'evento moderato dalla dottoressa Antonietta D'Aveta, vicepresidente dell'Opi, è stato presentato dal suo presidente, Mariacristina Magnocavallo. Numerosi i contributi dei relatori, dalla comunicazione efficace in Pronto soccorso e Terapia intensiva, con Alessandra Ruberto, a quella tra professionisti: punti di forza, punti di debolezza, "Grey Area", con Mariapia Vaccarella. Le abilità comunicative coi pazienti e caregiver - le informazioni distorte è stato curato da Monica Mazzocchetti. Alla ripresa dopo la pausa Sergio Marchetta ha parlato dell'ascolto attivo e delle modalità comunicative non convenzionale; Andrea Laurelli di comunicare a domicilio: quali limiti? Infine, prima della verifica, il role-playing, esercizi pratici di ascolto attivo ed empatia.
Per la Magnocavallo, con questi eventi formativi, tenuti già a Campobasso e il sei giugno organizzato ad Agnone, si dà la «Giusta impronta, allargando lo sguardo anche al team multi-professionale, oltre che a pazienti e caregiver. Una mancata o inefficace comunicazione può mettere in crisi tutto il percorso assistenziale, sia tecnico che umanitario. Comunicare è un atto di cura. Il caregiver lo troviamo accanto al paziente che viene dimesso, la filiera assistenziale prosegue a domicilio o nelle residenze protette. Importante avere un punto di riferimento nella persona che si prende cura dell'ex degente».