Vive blindato e sottoscorta, alla chiesa di San Timoteo il prete antidroga don Antonio Coluccia

Vocazioni mer 01 maggio 2024
Attualità di Michele Trombetta
2min
Don Antonio Coluccia alla chiesa di San Timoteo ©Nicola Mastrogiuseppe
Don Antonio Coluccia alla chiesa di San Timoteo ©Nicola Mastrogiuseppe
Il prete antidroga alla chiesa di San Timoteo, intervista a don Antonio Coluccia

TERMOLI. Una delle presenze più qualificanti nell’ambito del pellegrinaggio della Madonna di Fatima alla chiesa di San Timoteo, ospite ieri il parroco di Tor Bella Monaca, padre Antonio Coluccia, dell’Opera San Giustino, arrivato scortato dagli agenti della Polizia di Stato. Ha accolto l’invito formulato da don Benito Giorgetta.

Don Antonio è un personaggio speciale, combatte quotidianamente lo spaccio di droga che è la rovina e in molti casi provoca la morte di tanti giovani, lui stesso minacciato di morte e in passato vittima di un attentato (provarono a investirlo). Oggi è costretto a vivere blindato.

Don Antonio nell'omelia con al suo fianco don Benito ha parlato a un gruppo di ragazzi che ha attraversato l'inferno della droga, li ha chiamati coi loro nomi di battesimo, non facendo pesare gli errori che nella ancora giovane vita hanno commesso, «chi del resto non ne ha commessi, anche noi sacerdoti non siamo esenti», ha sottolineato don Antonio.

Un rito molto sentito ed emozionante soprattutto per le belle parole di fede e speranza di questo sacerdote deciso e coraggioso che ha impreziosito ancor di più le giornate dedicate all'adorazione della Madonna di Fatima.

A Roma e non solo è un simbolo della lotta allo spaccio e alla criminalità, dalle cui mani cerca ogni giorno di strappare i giovani con le sue iniziative, con i valori dello sport - a San Basilio ha aperto una palestra della legalità - e con la sua testimonianza coraggiosa, per la quale vive da molti anni sotto scorta. Don Antonio tempo fa durante una marcia per la legalità per le strade di Tor Bella Monaca, a Roma, hanno cercato di investire in scooter don Antonio Coluccia, il prete-coraggio delle periferie più difficili, ma ha colpito un agente della scorta che ha reagito sparando, ferendo l'aggressore. In quell’occasione Don Antonio esprimendo profonda gratitudine verso gli uomini dello stato preposti alla sua sicurezza ha comunque fermamente ribadito che: "Sono in pericolo perché rovino lo spaccio, ma non arretro", Don Coluccia ha ricevuto anche il plauso per quanto sta facendo dalle alte cariche dello stato "Sono orgogliosa di aver ricevuto don Antonio Coluccia. - si legge in un post del premier Giorgia Meloni, “A nome del Governo ho voluto esprimergli la massima solidarietà e il pieno sostegno per l'infaticabile impegno nel condurre le sue battaglie quotidiane contro la criminalità organizzata, lo spaccio di droghe e l'illegalità. A lui tutta la nostra gratitudine".

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