Vittime del terrorismo, i familiari di Giulio Rivera alla cerimonia in Senato
GUGLIONESI-ROMA. C’erano anche i familiari di Giulio Rivera, ieri mattina al Senato, nella cerimonia alla presenza del Capo dello Stato per il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto alla celebrazione del Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, istituito con legge n. 56 del 4 maggio 2007, che si è svolta nell’Aula di Palazzo Madama.
La cerimonia è stata introdotta da Silvia Giralucci, Presidente dell'Associazione Casa della memoria del Veneto e figlia di Graziano Giralucci, ucciso dalle Brigate rosse nel 1974. Hanno preso, quindi, la parola il Presidente del Senato, Ignazio La Russa e il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Hanno portato le loro testimonianze: Alfredo Bazoli, figlio di Giulietta Banzi Bazoli, in rappresentanza dell’Associazione familiari dei Caduti della strage di Piazza della Loggia – Casa della memoria (28 maggio 1974); Franco Sirotti, in rappresentanza della strage dell’Italicus del 4 agosto 1974; Piero Mazzola, figlio di Giuseppe Mazzola, assassinato il 17 giugno 1974; Caterina Manzo, in rappresentanza dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage sul treno rapido 904 del 23 dicembre 1984; Roberto Della Rocca, Presidente dell’Aiviter. Al termine sono state consegnate le targhe agli studenti delle tre scuole vincitrici del Concorso del Ministero dell’Istruzione “Tracce di memoria” X° edizione, 2023-2024”.
La famiglia Rivera, sempre presente a commemorare e a fare memoria e per l'occasione il pronipote di Giulio Rivera, Vittorio Notarelli, ha partecipato con grande senso di responsabilità alla cerimonia.
Sul proprio profilo Facebook, il premier Giorgia Meloni ha così commentato la ricorrenza: «E’ una data che ha segnato profondamente la memoria e la coscienza della nostra Nazione. Era il 9 maggio 1978 quando il corpo di Aldo Moro, barbaramente assassinato dalle Brigate Rosse, veniva rinvenuto nel bagagliaio di un'automobile in via Caetani a Roma. Lo stesso giorno cadeva, per mano mafiosa, Peppino Impastato. Ed era il 9 maggio del 2021 il giorno in cui veniva proclamata la beatificazione di Rosario Livatino, magistrato ucciso dalla Stidda.
Un uomo di Stato, un attivista coraggioso e un Giudice, i cui sacrifici non devono essere dimenticati e non devono essere vani. Non a caso nel 2007 il Parlamento italiano ha istituito per il 9 maggio il “Giorno della memoria” dedicato al ricordo di tutte le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice. Non dimentichiamoli e facciamo tesoro dei loro insegnamenti. Lo dobbiamo a tutte le vittime innocenti, a chi ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà. Lo dobbiamo a noi stessi, alla nostra storia, alla nostra Patria e ai nostri figli, a chi c'era prima di noi e a chi ci sarà dopo di noi. Lo dobbiamo all'Italia e ai valori che amiamo».