Gli ospiti del progetto Sai alla scoperta di Guglionesi
GUGLIONESI. Il progetto Sai di Guglionesi accoglie diverse famiglie provenienti dall’Ucraina. Molti di loro risiedono ormai da lungo periodo sul territorio, pertanto hanno espresso la volontà di approfondire la conoscenza di siti storici del paese. Facendo seguito a questa richiesta, è stato contattato il prof. Felice Paolone, che si è reso disponibile ad accompagnare il gruppo alla scoperta del paese. Nella giornata di sabato 16 dicembre c’è stato il primo incontro. Il ritrovo è stato nella piazza del paese, Castellara, per poi cominciare una prima visita presso la Chiesa del Santissimo Rosario, situata all'ingresso del paese.
Continuando il percorso, si è arrivati alla Chiesa di Santa Maria Maggiore. All’interno della chiesa sono presenti diverse opere d’arte del Cinquecento e del Settecento, tra le quali due trittici di Michele Greco da Valona, risalenti al 1500. La visita è continuata all’interno della cripta medievale (XII-XIII secolo), in cui si trova un ciclo di affreschi con scene dell’Antico Testamento e della Genesi, databile alla fine del XVI secolo.
Nella giornata di sabato 13 aprile c’è stato il secondo incontro. La visita è cominciata con un approfondimento sul Palazzo Ducale del paese, per poi recarsi alla Chiesa di San Nicola, la cui struttura architettonica è simile a quella della Chiesa di S. Nicola a Bari. Durante i restauri del 1173 si venne alla scoperta di una cripta romanica di cui sino allora non se ne conosceva l’esistenza.
Ci si è poi recati alla Chiesa di Sant’Antonio, approfondendo la visita della piazza antistante il Municipio e poi la Piazzetta di Santa Chiara.
Le beneficiarie e i beneficiari del progetto Sai di Guglionesi che hanno preso parte all’iniziativa si sono mostrati molto interessati al percorso ed hanno posto diversi quesiti alla guida, dimostrando curiosità e voglia di approfondire la conoscenza storica del posto. La mediatrice culturale ha prontamente tradotto la guida, per aiutare i beneficiari a comprendere meglio ogni spiegazione. Questi incontri sono stati, per i beneficiari, un’occasione per sentirsi ancora più partecipi del tessuto comunitario che li ospita.