Campo di avena devastato dai cinghiali, in fumo raccolto di quattro ettari

Non se ne può più gio 30 maggio 2024
Attualità di La Redazione
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Campo di avena devastato dai cinghiali ©Termolionline.it
Campo di avena devastato dai cinghiali ©Termolionline.it

CASACALENDA. L’agro di Casacalenda è stato teatro di una furiosa scorribanda, innescata da parte di alcuni branchi di cinghiali, danneggiando diversi ettari di terreni coltivati ad avena. L’avena decorticata ad uso zootecnico è una materia prima per mangimi, adatta per tutte le specie animali.

Il mondo agricolo molisano continua ad essere attaccato da queste orde barbariche di cinghiali che invadono le colture, le aree rurali, e in qualche caso i centri abitati delle città.

Il titolare dell’azienda agricola interessata dalla devastazione, afferma che la sua produzione di avena, coltivata su una superficie di circa 4 ettari, è andata totalmente distrutta la quale sarebbe stata destinata ad alimentare i capi di bestiame della sua azienda zootecnica, per cui ha registrato un danno doppio che crea sicurante forte preoccupazioni per il futuro economico di questa azienda. Un problema che certamente non è legato al caso singolo ma che viene denunciato con una frequenza quotidiana dai coltivatori senza mai ricevere risposte soddisfacenti dalle Istituzioni preposte.

Secondo l’imprenditore casacalendese, considerata che l’avena è un alimento a grana fine di cui i cinghiali possono alimentarsi facilmente e visto i tempi che mancano alla raccolta del cereale, la produzione di aveva dell’intera regione Molise potrebbe essere compromessa, ponendo forti problemi ad un settore già vessato da norme comunitarie, riflessi e congiunture dettate dai diversi conflitti armati, nonché l’esito dei cambiamenti climatici che si manifestano con danni sempre maggiori alle colture.

Un accorato ed urgente appello viene posto alla Regione Molise, perché se non pone un immediato rimedio, potrebbe essere compromesso l’intero raccolto di avena della nostra regione.

Proprio il problema dei danni causati dai cinghiali, solo alcuni mesi fa e ancora una volta, è stato tema allungo dibattuto dai giovani coltivatori del basso Molise, ponendo la tematica all’attenzione dell’Assessore Regionale all’Agricoltura Salvatore Micone e del Presidente della Giunta molisana Francesco Roberti. Diverse manifestazioni, incontri, tavoli tecnici, confronti, ma nulla è risultato veramente efficace per la lotta contro l’invasione degli ungulati.

E’ il caso di porre una risposta definitiva, efficace ed efficiente che tuteli chi ogni giorno vede andare in fumo i sacrifici del suo duro lavoro e come molti agricoltori hanno asserito non possono essere consultati solo in occasioni di eventi elettoralistici, vedasi prossimi appuntamenti elettorali. Il lavoro degli agricoltori è nei campi ed è un duro lavoro, la loro azienda è la terra, le loro famiglie vivono dei frutti del lavoro dei loro campi, lentamente molte famiglie giovani stanno perdendo la fiducia e non credono che questa regione possa assicurare ancora un futuro ai propri figli. La politica è chiamata ad intervenire, speriamo che un cambio di marcia possa condurre la Regione ad affrontare una tematica molto complessa che si trascina da anni senza grossi risultati.

Il mondo agricolo chiede risposte in tempi certi, sicuramente non i tempi di una burocrazia farraginosa che spesse volte risarcisce i tanti danni con notevoli ritardi, innescando processi che spesse vedono compromettere il frutto del lavoro, di giovani ed onesti imprenditori che credono ancora nella loro azienda. Giovani agricoltori che hanno fatto una scelta di campo, famiglie che hanno puntato tutto sul futuro della propria azienda per assicurare un futuro migliore ai propri figli. Voglio sottolineare che le aziende agricole molisane sono un punto d’orgoglio del sistema economico regionale e andrebbero ascoltate con priorità assoluta.

Giuseppe Alabastro

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