A 80 anni dalla "strage dei bambini" di Bonefro
BONEFRO. Bonefro non dimentica. 80 anni fa in via Piazza Grande la strage di bambini causata da uno scoppio di mina: 8 luglio 2024. È il giorno del ricordo. Dolorosissimo. Il paese ricorda una giornata terribile che all’epoca ammutolì la popolazione del piccolo centro molisano. Si ripetono il silenzio e l’angoscia nel momento in cui si celebra l’80° anniversario della strage nel luogo in cui avvenne, appunto, lo scoppio di una mina che causò la morte di ben quattro bambini innocenti.
La cerimonia si svolge in prima mattinata sotto un sole che scotta. Il corteo parte dall’arco d’ingresso al cuore del centro storico, in via Piazza Grande, che porta al luogo della tragedia. Ci sono gli stendardi dell’Associazione dei bersaglieri, le autorità comunali e religiose, un gruppetto di rappresentanza che viene da fuori e piccoli gruppi di cittadini sensibili ai valori della memoria. Affinchè le tragedie di ieri non si ripetano mai più.
È il monito che sale in alto. Nel silenzio i passi sono più veloci del solito. Si arriva subito al luogo della cerimonia dove avvenne lo scoppio. Qui, alle spalle di Palazzo Agostinelli, che sale verso la chiesa, una lapide monumentale, su una facciata di pietra, domina lo spazio sottostante. Ricorda il dramma che all’epoca sconvolse tutta la popolazione. Dopo la deposizione dei fiori per i piccoli sfortunati, è il parroco don Luigi a benedire ogni parte di un contesto abitativo un tempo popolato da tantissime famiglie. San Nicola, il protettore di Bonefro, ci ricorda tutte le attenzioni che bisogna mettere in campo per tutelare la vita dei più piccoli. In tanti casi sono loro i più deboli e indifesi.
Il sindaco Nicola Giovanni Montagano, sulla scorta della documentazione locale e delle testimonianze, ricorda gli aspetti particolari di un tragico evento che, puntualmente, nel corso della sua narrazione, colpisce il cuore di tutti. “Bisogna tenere alta la voce del ricordo, precisa il primo cittadino, perché in ogni conflitto sono soprattutto i più piccoli a soffrire di più. Oggi più che mai è necessaria la pace se si vuole preparare un futuro migliore. Poco distante dal luogo in cui ci troviamo, l’8 luglio 1944, a partir dalle ore 13, a causa di gravi lesioni riportate per lo scoppio di una mina, in via Piazza Grande morirono quattro bambini tra gli otto e gli undici anni: Mario Iacurti, Tito Iacurti, Nicolino Pettigrosso e Mario Ricciarelli.
Un altro bambino, Giovanni Di Staola, riuscì a salvarsi soltanto perché si era allontanato dal gruppetto dei compagni per andare a prendere il pane”.
“La cerimonia di oggi, precisa nel suo intervento il professor Luigi Pizzuto, consente a tutti noi di baciare chi non c’è più. In questo caso baciamo i quattro bambini e chi all’epoca ha sofferto tanto che certamente ci guardano da lassù. In questo momento i valori del ricordo sono più potenti che mai. Grazie a queste pietre che ci circondano. Nel tempo parlano da sole e la loro voce sicuramente non verrà mai meno. Grazie a questa lapide monumentale collocata in un angolo del quartiere dove si consumò uno degli episodi più tragici e dolorosi della nostra regione”. La guerra è sempre mostruosa e disumana. Lungo la scalinata, i pensieri e gli sguardi, muti, abbracciano commossi chi è morto tra tante sofferenze.
È l’attrice Annamaria Graziani, a conclusione della cerimonia, a leggere i versi toccanti della poesia “Piazza Grande”, tratta dalla raccolta “Poesie a pezzi”, dedicata alla strage. “8 luglio 1944/ Mezzogiorno infuocato/i contadini nei campi/ a falciare il grano giallo/A Bonefro un destino crudele/spegne le stelle più belle/Una strage avvenuta per gioco/Lo scoppio di una bomba inesplosa/oscura ogni cosa/ Quattro bambini saltano in aria/per aver tentato/di aprire una piccola scatola/ che non aveva dentro/qualcosa da mangiare/ma solo una micidiale polvere da sparo/Piazza Grande/si riempie di urla e di pianti/diventa il cuore di tutte le mamme (…)”.