«Termoli, capitale molisana del turismo con una stazione da “scale mobili”»

mer 24 luglio 2024
Attualità di La Redazione
3min
«Termoli, capitale molisana del turismo con una stazione da “scale mobili”» ©TermoliOnLine
«Termoli, capitale molisana del turismo con una stazione da “scale mobili”» ©TermoliOnLine

TERMOLI. Dal mondo dei Borghi d'Eccellenza, Maurizio Varriano muove una critica alla "mobilità ferroviaria" sulla cosa.

«Il titolo può trarre in inganno ma quello che accade a Termoli, più precisamente alla stazione ferroviaria, come a Isernia e Venafro, uniche stazioni a prova di treni, è indicibile e non certamente gratificante per una città dal turismo fiorente e da città europea che vuol mostrarsi al mondo. Migliaia di viaggiatori ogni giorno arrivano nella città del mare che luccica, e ogni giorno si vedono scene raccapriccianti e non degne di una città che mostra le sue bellezze e si rende appetibile al turismo balneare grazie a splendide spiagge e uno dei borghi marinari più belli d’Italia.

La stazione, non certamente delle più moderne, attualmente non presenta attraversamenti in piano e per l’attraversamento dei binari occorre scendere rampe di scale non del tutto agevoli e per lo più ripide e di lunga percorrenza pedonale. Difficoltà per ogni persona fisica, figuriamoci per chi ha con sé valigie, passeggini o per chi, meno fortunato, ha impedimenti di carattere motorio.

Non un solo ascensore funzionante, non un solo nastro trasportatore, non una scala mobile. Non lo si può tollerare a Isernia e Venafro, figuriamoci a Termoli e soprattutto in piena estate. Scene da “blog”, premiata trasmissione che mostra le stranezze della vita, si manifestano quotidianamente da mesi e nonostante le sollecitazioni verso la proprietà – le Ferrovie dello Stato – tutto è fermo alla fatica immane di chi vorrebbe godersi di un pizzico di felicità molisana.

L’allora sindaco Roberti, oggi presidente della Regione Molise, ebbe a presentare un esemplare progetto di riqualificazione urbana che tuttora include una modernizzazione dell’intera area ferroviaria. Come ben si sa le cose belle devono aspettare i tempi della burocrazia e l’interpretazione dei sogni di chi vive di romanzi e non di sciagure. Questo di certo non denota bene ma, l’elementare e indispensabile pillola per passare la nottata ancora vivi, non può lasciarsi sul comodino di chi non ne ha bisogno e soprattutto di chi non vive disagi e problemi quotidiani. Il Molise è regione da assedio e di scarsa considerazione. Nei trasporti lo si nota giornalmente. Treni che si fermano, che non offrono comodità di viaggio a causa di rotture, che a volte dimenticano di partire o arrivare, che trascurano il caldo privando i viaggiatori assiepati di aria condizionata o di possibile areazione a causa del blocco dei finestrini e che affermano l’inefficienza del trasporto pubblico o la carenza di servizi, non di certo fungono da democrazia della mobilità attiva. Si può accettare persino trovare tabelloni che indicano treni in partenza per mete di cui si conosce poco e niente nello sgomento di viaggiatori in cerca di un treno per Isernia o Campobasso; ma non di certo vedere persone esauste da viaggi interminabili, affannarsi per il carico che non viene defaticato con l’aiuto di ascensori o apparati atti a sollevare le genti dall’oblio della “sarda da soma” che ne penalizza anche la non necessaria e inappropriata “bestemmia”.

Sarà il 2024 ma l’anno della transumanza da soma, patrimonio Unesco, non può essere l’alibi della sistemica inefficienza che il Molise subisce da chi è preposto a far fermare i Frecciarossa nella stazione. Non di certo saranno i “Fratini”, deliziosi uccelli migratori a bloccare gli ascensori ma, questa è verità assoluta, la poca incidenza alla decenza che Molise soffre per essere colpevole di una bellezza mozzafiato. Le bellezze si sa, fanno gola a molti ma, come tutte le cose belle, garantiscono invidia e rigetto, se non corrisposte nella voglia di farle proprie. Forse è il caso di esibirle tutte e nel mostrarsi così come madre natura ci vuole, meglio senza vesti che essere depredati della stessa ma bella nudità. Quindi? Che si modelli subito un abito nuovo affinché tornino a funzionare gli ascensori o la nudità diventerà scabrosa!»

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