Alzheimer: tra prevenzione e assistenza, se si è soli è tutto più difficile

la riflessione sab 21 settembre 2024
Attualità di Alberta Zulli
1min
Alzheimer: tra prevenzione e assistenza, se si è soli è tutto più difficile ©termolionline.it
Alzheimer: tra prevenzione e assistenza, se si è soli è tutto più difficile ©termolionline.it

TERMOLI. Erano maestri, professori, avvocati o semplici persone. Con stili di vita normali, senza eccessi. 

Eppure, una malattia subdola si è impossessata delle loro menti. 

“Prevenire l’alzheimer con cibi sani, attività fisica e mentale, facendo cruciverba, leggendo ecc”. Ma quanto c’è di vero in queste affermazioni?

Non sempre chi è colpito da questa malattia è un’analfabeta, anche perché nel 2024 questa problematica non esiste quasi più.

Vivere con una persona affetta di alzheimer è davvero difficile, sia per chi è coinvolto in prima persona, sia per chi è loro accanto.

Vedere spegnersi giorno dopo giorno la persona cara diventa insopportabile. 

E spesso non è neanche lentamente, tipo candela. A volte i cambiamenti sono repentini, veloci, da non capire più niente. 

E ti rendi conto di esser diventato il genitore dei tuoi genitori, di zii, parenti a cui vuoi bene.

La giornata mondiale dell’alzheimer, ma a cosa serve? A prendere consapevolezza di ciò a cui si va incontro? A dare supporto ai familiari? Un supporto psicologico? 

No, serve a dire che bisogna avere stili di vita sani, come se tutti eccedessero. Ma forse chi lo dice non ha mai “vissuto” la malattia in prima persona.

Grazie ad alcune ricerche su “internet”, la malattia è stata “rallentata” dalla doll-teraphy, ovvero una bambola che ha creato “pace” nella persona affetta da questa malattia, o un giornale, o un cane di peluche per gli uomini.

Lo studio e, permetteteci, anche l’esperienza, ha rivelato che con queste tecniche, spesso lo stadio dell’ira, della rabbia, viene appianato, e la persona rimane più calma. 

Forse, si dovrebbe investire in queste tecniche, prevenzione sì assolutamente, ma poi quando la malattia arriva, cosa si dovrebbe fare?

A chi ci dobbiamo rivolgere?

Fortunatamente arriva dall’Ambito territoriale sociale di zona di Termoli l’avviso pubblico per il fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare. Una notizia dello scorso febbraio che può essere un sospiro di sollievo per chi la malattia la vive stando accanto a chi ne soffre.

Pensiamo alla prevenzione, ma pensiamo anche al post. Perché è il dopo che fa più paura, e da soli è sempre tutto più difficile.

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