Inseguendo la buona condotta a scuola, «Tutte le riforme vanno ponderate e fatte nei tempi giusti»
TERMOLI. Un anno scolastico è appena partito, ma non sarà portato avanti con le regole d'ingaggio iniziali.
Grande enfasi, quella di ieri da parte del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, dopo l’approvazione definitiva della riforma che riguarda condotta e valutazione della scuola primaria.
Ma cosa ne pensano i dirigenti scolastici del nostro territorio?
Abbiamo incontrato il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “Maria Brigida”, il professor Francesco Paolo Marra, che quest’anno si deve sobbarcare anche la reggenza dell’istituto comprensivo “Vincenzo Cuoco”, a Petacciato (con plessi aggiuntivi a San Giacomo degli Schiavoni e Montecilfone).
Una novità che viene introdotta ad anno scolastico avviato da poco e che in attesa del regolamento, indispensabile, andrà comunque a modificare lo status quo in corso d’opera. Su questo il preside Marra pone delle riserve, vista la mole di lavoro che già le segreterie devono fronteggiare. Inoltre, il legislatore dovrebbe ponderare l’impatto dei cambiamenti, soprattutto da calibrare nei tempi giusti.
Comunque, ora si tratterà di adeguarsi, visto che la riforma è legge dello Stato.
LA RIFORMA SECONDO IL MINISTRO VALDITARA
«Studenti più responsabili. Con i giudizi miglioriamo la valutazione e la comunicazione con le famiglie. La legge approvata dal Parlamento rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizzi i ragazzi e restituisca autorevolezza ai docenti - dichiara il Ministro - con la riforma, il comportamento degli studenti peserà ai fini della valutazione complessiva del percorso scolastico e dell’ammissione agli esami di Stato.
Cambia l’istituto della sospensione, vi sarà più scuola e non meno scuola per lo studente che viola le regole della civile convivenza; per i casi più gravi vi sarà l’impiego in attività di cittadinanza solidale. Il nostro obiettivo è sostenere il lavoro quotidiano dei docenti e di tutto il personale scolastico perché ai giovani siano chiari non solo i diritti ma anche i doveri che derivano dall’appartenere a una comunità, a iniziare dal dovere del rispetto verso l’altro.
Nella scuola Primaria – prosegue Valditara – tornano i giudizi sintetici, da ottimo a insufficiente, molto più comprensibili dei precedenti livelli, miglioriamo così la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione. La scuola rimane il perno di un’educazione attraverso la quale si può costruire una società migliore. Continuiamo con orgoglio il cammino di riforme intrapreso. Con la riforma del voto in condotta – conclude Valditara – si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti».