Mobilità elettrica: tra fatti e fake news, tesi a confronto nel salone Ecomob Expo City
TERMOLI. Quanto c'è di vero, di verosimile e di "fake" nelle notizie che tutti i giorni ormai, da anni, riguardano il cosiddetto processo di transizione ecologica ed energetica.
Un mondo più green più sostenibile, da promuovere e perseguire per dare un futuro al pianeta. Obiettivo che non sarebbe affatto conseguibile se non abbandonassimo il massiccio utilizzo dei combustibili fossili. Su questo assioma si basa la "mobilità elettrica", che in questo 2024 sta subendo battute d'arresto sotto diversi profili. L'esempio locale (di impatto sovranazionale) della Gigafactory Acc-Stellantis di Termoli è sotto gli occhi di tutti, ballano migliaia di posti di lavoro, ma anche un progetto di riconversione per l'intero territorio.
Riflessioni inevitabili, che in scala, ha offerto il dibattito organizzato ieri pomeriggio da Legambiente Molise, che cogliendo al balzo l'occasione fornita dal salone Ecomob Expo City, che oggi chiude i battenti in piazza Monumento, ha organizzato l'incontro a tema "Tra fatti e fake news", appunto; tavola rotonda che Termolionline - come media partner della rassegna - ha seguito in diretta Facebook.
A prendervi parte, oltre al presidente di Legambiente Molise Aps, Andrea De Marco, a livello nazionale Simone Nuglio, che ha fatto da moderatore (e non solo), e in collegamento Andrea Poggio.
Di rilievo i contributi del direttore di Transport & Environment Andrea Boraschi, del ricercatore argentino del centro Cami dell'ateneo Ca' Foscari di Venezia Bruno Perez Almansi e del consigliere regionale del M5S Roberto Gravina, che assieme a Franco Spina, segretario generale della Cgil Chieti, ha offero uno spaccato "politico" sui rischi che si stanno correndo.
Un dialogo franco e approfondito, con dati e visioni, innanzitutto la sfida che l'Europa deve sostenere, non essendo più il continente "centrale" per le vendite dell'automotive, con l'elettrico che ha avuto impulso dalla Cina, anche per via dei costi di produzione più bassi.
Scenari in divenire, con un confronto aperto proprio sulla data limite del 2035 per la messa al bando dei motori endotermici, su cui ruotano le scelte e gli investimenti dei costruttori di auto, ma anche sulla sostenibilità e le politiche "verdi" per affermare la mobilità a impatto zero nei circuiti urbani.