lunedì 30 Dicembre 2024
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“Occupiamoci del futuro dei nostri ragazzi”, l’appello “sportivo” di Emanuel e Ilaria

CAMPOMARINO. Va bene promuovere la pratica sportiva in piazza, come avvenuto nel centro di Termoli, nell’ambito del Roller Day, ma sull’attività agonistica occorre avere impianti attrezzati. Lo rivendicano due atleti di Campomarino, Emanuel Mendola ed Ilaria Chisena, in forza alla Kemarin Hockey e Pattinaggio, la società che domenica scorsa era in piazza Monumento. La loro istanza è pervenuta direttamente nel Consiglio comunale, attraverso una lettera aperta.

All’amministrazione Norante viene chiesto di realizzare un impianto al coperto, che possa permettere di allenarsi anche nelle stagioni autunnale e invernale.

«Un grido d’allarme per muovere coscienze e continuare a sognare. Basta pensare a feste e festicciole, occupiamoci del futuro dei nostri ragazzi e ragazze!».

LA LETTERA

«Per tutti i nostri bimbi, per tutti i nostri atleti!

Di seguito trovate la lettera che Emanuel Mendola ed Ilaria Chisena hanno chiesto di leggere in consiglio. La condividiamo con rabbia e con la speranza che, un domani, qualcuno possa ascoltare le loro richieste

Abbiamo deciso di affidare le nostre parole a chi, oggi, ha il diritto di farvele sentire. Avevamo circa 5/6 anni quando abbiamo messo i pattini ai piedi. Piccoli, inermi, davanti ad uno sport che ci permetteva di volare. Abbiamo macinato allenamenti, chilometri e chilometri di trasferte, abbiamo dormito in ogni stazione per non pesare sulle tasche dei nostri genitori. Siamo rientrati dalle trasferte alle 5 del mattino ed alle 8 eravamo sui banchi di scuola. Ci siamo costruiti un mondo, il nostro, fatto di regole, schemi, studio, educazione e cultura. I più piccoli ci guardano con ammirazione, guardano le dirette delle nostre partite, gioiscono alle nostre convocazioni. La nostra società ci sostiene e sostiene tutti i bimbi che provano a vivere il nostro stesso sogno. Poi, improvvisamente, la pioggia batte incessantemente e ci poniamo la stessa domanda: che fine faranno i nostri sogni, che fine farà il nostro sport in un territorio che non ci merita? È vero, non siamo calciatori o cestisti, siamo orgogliosamente giocatori di hockey che pretendono di allenarsi costantemente. Giocatori di hockey che non devono essere costretti a non qualificarsi perché causa pioggia sono stati penalizzati dalla federazione. Siamo giocatori di hockey che devono guardare costantemente in faccia quei bimbi che sognano di diventare forti come loro. Giocatori di hockey che non sanno più cosa rispondere. Allora Sindaco, noi chiediamo a lei e a chi con lei è seduto a questa tavola rotonda una cosa. Non abbiamo bisogno di una cattedrale, abbiamo bisogno di una semplice copertura che ci permetta di allenarci costantemente. Alzi lo sguardo sindaco, guardi in faccia i nostri bambini, non faccia come i suoi predecessori, si prenda cura di loro. Lo sport è sociale, lo sport ti permette di crescere. Non faccia loro promesse come sono state fatte nel precedente mandato. Metta nero su bianco e dica loro che a stretto giro avranno un tetto, dica loro che stretto giro potranno allenarsi costantemente, dica loro che non saranno costretti a perdere a tavolino perché con un tetto potranno giocare tutte le partite. Si assuma tutte le responsabilità e, per una volta, dia l’importanza che merita al nostro sport. Affinché anche noi due possiamo allenarci quotidianamente con un tetto, affinché anche noi due e Campomarino possano ospitare i raduni nazionali, affinché anche noi possiamo guardare in faccia i nostri piccoli atleti e dire loro, insieme ce l’abbiamo fatta.

Emanuel ed Ilaria, atleti di interesse nazionale».

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