Notte concitata per la marineria, due gli incidenti e la Capitaneria di Porto correrà ai ripari
TERMOLI. Notte concitata e d'emergenza, quella trascorsa a Termoli. Sia in mare, che al porto, perché di incidenti ne sono avvenuti due e l'unica circostanza fortunata, per così dire, è che nessuna persona abbia subito conseguenze di rilievo.
Anche i due marinai del "Nonno Rocco" (tra cui il comandante) trasportati al Pronto soccorso sono stati dimessi, mentre di natanti danneggiati ne sono quattro. Oltre al "Nonno Rocco", affondato in porto a causa della vastità della falla che si era aperta nello scafo dopo la collisione col "Tortuga", a 3,6 miglia dalla costa, mentre stava uscendo per accorrere sul luogo dello scontro marittimo, anche la motovedetta 878 è rimasta coinvolta in un impatto col peschereccio Mariarita, subendo qualche danno.
I militari della Guardia costiera l'hanno poi ormeggiata e hanno utilizzato un altro mezzo navale per raggiungere il tratto di mare dov'era avvenuto il sinistro. Danni lievi sia al "Tortuga" che a "Mariarita" e motovedetta, nel computo finale.
Tuttavia, al di là dell'esito delle indagini amministrative che verranno promosse nei due casi dalla Capitaneria di Porto di Termoli, il comandante Giuseppe Panico ha ribadito la necessità di riportare ordine nelle operazioni di uscita dei pescherecci dal porto al mare aperto, per questo convocherà nei prossimi giorni una riunione con gli armatori e allo studio potrebbe esserci la revoca dell'ordinanza che anticipava alle 23 la possibilità di uscita in mare, rispetto alla mezzanotte. La palla andrà in mano alla marineria, che dovrà ripristinare condizioni di maggior sicurezza nella navigazione in uscita e in rientro in banchina.
Intanto, per il "Nonno Rocco", su disposizione della Guardia costiera, l'armatore dovrà ora recuperare l'imbarcazione.