Terminate dopo quasi 5 ore le operazioni di recupero del "Nonno Rocco"
TERMOLI. Sono durate quasi 5 ore le operazioni di recupero del peschereccio "Nonno Rocco", affondato in porto, dopo la collisione avuta in mare aperto, intorno alle 3,6 miglia dalla costa, nella notte scorsa, con l'altro motopeschereccio Tortuga.
Il recupero, che era stato disposto dalla Guardia costiera, è avvenuto con l'intervento del motopontone della società In Mare srl e la Marinucci Yachting club, che hanno messo a disposizione sia il mezzo navale che l'esperienza e gli uomini per riportare in linea di galleggiamento il natante e avviarlo alla riparazione nel cantiere poco distante.
Si è chiusa così, almeno parzialmente, visti gli inevitabili strascichi di natura amministrativa, con l'indagine della Capitaneria di Porto, la vicenda che ha scosso gli ambienti della marineria termolese.
"Stavamo pescando, a 3 miglia e mezzo di velocità, abbiamo notato l'imbarcazione e abbiamo chiamato varie volte via radio senza avere risposta, ma il peschereccio andava veloce e ci ha preso in pieno. Subito dopo l'urto ho dovuto tagliare dei cavi d'acciaio - ha riferito all'Ansa il comandante Monti - poi è salito il comandante del Tortuga con un altro marinaio e mi hanno dato aiuto. Voleva gettare acqua con i secchi, ma dato che c'era ancora il motore acceso sono riuscito a riportare il peschereccio verso Termoli, ma davanti al porto si è spento.
Così il Tortuga mi ha portato a rimorchio nello scalo. I danni ammontano a oltre centomila euro. L'impianto elettrico, il motore nuovo, la strumentazione, ora è tutto sott'acqua. Il danno è enorme e ci vorrà almeno un mese per risistemare il peschereccio".