Il Molise vuole esistere e resistere: «Questo è un nuovo inizio, noi vogliamo esserci»

la protesta ven 18 ottobre 2024
Attualità di La Redazione
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Il Molise vuole esistere e resistere: «Questo è un nuovo inizio, noi vogliamo esserci» ©Termolionline
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Il Molise vuole esistere e resistere: «Questo è un nuovo inizio, noi vogliamo esserci»

TERMOLI. Il Molise che protesta per il diritto al lavoro, al futuro, all’industria sul nostro territorio si è portata in piazza del Popolo a Roma, dove centinaia di lavoratori delle sigle Fim-Cisl, Uilm e Fiom-Cgil hanno raccolto l’invito lanciato subito dopo il tavolo al Mimit del 17 settembre scorso, quando Acc e Stellantis rimandarono al 2025 la scelta sulla Gigafactory di Termoli.


La vertenza simbolo della mobilitazione nazionale ci riguarda molto da vicino, dichiarata dopo la revoca dei fondi del Pnrr da parte del ministro Adolfo Urso, precedentemente assegnati. A Roma il governatore Francesco Roberti e il suo vice Andrea Di Lucente. Presente il vice sindaco di Termoli, Michele Barile, i consiglieri regionali Roberto Gravina, ritratto col leader del M5S Giuseppe Conte, Vittorino Facciolla, c’è Laura Venittelli, e amministratori del basso Molise di vario colore politico. Per chi protesta è «Grave tutto quello che sta accadendo all’industria dell’Auto e di conseguenza al suo indotto, le preoccupazioni che abbiamo evidenziato anni fa sul tema della Transizione all’elettrico oggi prendono consistenza. Tanti troppi i posti di lavoro persi nel settore automotive in un tutto il panorama italiano ed Europeo, tante le piccole medie imprese che hanno chiuso. 

La direzione presa a favore dell’elettrico deve seguire una chiara direzione, le scelte imposte dall’Europa se devono essere rinegoziate non lo si può fare a spese dei lavoratori. In Italia, denunciamo da tempo, manca una seria politica industriale che favorisca i processi di riconversione e di reindustrializzazione, e che non disperda tutto il valore aggiunto che l’industria metalmeccanica dell’auto ha dato a questo paese in termine di ricchezza economica ed eccellenze professionali.

In Molise viviamo la più difficile delle situazioni, due province Campobasso ed Isernia in crisi ormai da anni, con nuclei industriali in spopolamento e che non vedono nuovi sviluppi di crescita. Il più grande insediamento legato al settore automotive di Termoli oggi rappresenta il chiaro esempio di come se non si crede davvero alla transizione green l’impatto socioeconomico sarà drammatico per la regione ed i suoi cittadini. L’opportunità della riconversione del sito ex Fiat oggi Stellantis di Termoli è quello che tutti ci aspettiamo, soprattutto a seguito delle dichiarazioni del Ceo di Stellantis stessa in cui conferma il piano industriale e lo stop delle produzioni endotermiche entro il 2030. Acc o Gigafactory, come volano per credere ancora nell’Italia nel suo tessuto industriale e sociale fatto di professionalità e capacità. L’industria metalmeccanica deve tornare ad essere considerata il vero valore aggiunto della nostra economia, non cerchiamo colpevoli ma tutti hanno la propria responsabilità, dobbiamo garantirci una opportunità e per questo; mon cadiamo nell’errore di guardare al passato, a ciò che si poteva o non poteva fare, siamo ancora fiduciosi che possiamo garantirci un futuro, ma dobbiamo essere uniti, questo è un nuovo inizio, noi vogliamo esserci», questo il messaggio diffuso dai confederali sul nostro territorio.

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