Cantieri diffusi per evitare l'isolamento di intere comunità sulle strade provinciali
TERMOLI-CAMPOBASSO. Chi vive sulla costa, alle prese con le strade a scorrimento veloce e quando serve l’autostrada, poco può comprendere il disagio di chi deve spostarsi utilizzando la viabilità interna, quella provinciale, per intenderci, che permette di raggiungere proprio le direttrici principali dalle località collinari, o viaggiare tra gli stessi centri dell’hinterland.
Viabilità provinciale su cui era stata annunciata una iniezione di fondi, per garantire gli interventi più urgenti, attraverso la programmazione delle risorse derivanti dal Fondo per la coesione (Fsc).
Ne abbiamo parlato col consigliere provinciale delegato alla Viabilità, manutenzione stradale e trasporti di Palazzo Magno, Angelo Del Gesso, che è anche il capogruppo del centrodestra in Provincia.
«Il fondo per lo sviluppo e la coesione è uno strumento finanziario nazionale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale.
La Provincia di Campobasso è stata assegnataria di fondi divisi per due tipologie di intervento: messa in sicurezza (euro 5.000.000) e interventi complementari (euro 7.500.000). Finanziamenti che non sono utilizzabili nell'immediato ma, purtroppo, divisi per annualità ovvero dal 2025 a 2029. A tal proposito abbiamo provveduto ad approvare il programma degli interventi che dovrà fare i dovuti passaggi (Regione e Ministero).
I fondi per lo sviluppo e coesione, per la nostra viabilità, non sono moltissimi, ma abbiamo cercato di " spalmarli" per le situazioni più urgenti che molti amministratori comunali e cittadini ci hanno segnalato.
Sicuramente non risolveremo nell' immediato tutti i problemi che attanagliano la nostra rete stradale, anche perché i fondi per la viabilità non sono mai abbastanza rispetto alle necessità ed esigenze della viabilità del territorio della Provincia di Campobasso».
A Del Gesso abbiamo anche chiesto come si affrontino i rischi di un territorio fragile.
«Sappiamo bene che sul nostro territorio c'è un rischio idrogeologico molto alto, pertanto necessitano maggiori risorse che purtroppo non sempre arrivano in proporzione alla percentuale di tale rischio, soprattutto rispetto ad altre regioni dove lo stesso rischio è molto ma molto più basso. Ciò non ci permette di effettuare interventi ordinari (cosa giusta da fare) ma quasi sempre interventi di urgenza e spesso estremi.
Un esempio è la SP 42 (Spinete-Casalciprano) dove la Provincia ha effettuato un intervento sulla frana attivando il senso alternato, al momento per la tutela dell' incolumità della collettività. Sicuramente quel tratto necessità di un intervento puntuale, da fare nel prossimo futuro per fermare la frana e ristabilire la normalità.
Ci sono altre e numerose situazioni di strade a rischio frana, su alcune si sono fatti interventi per tamponare momentaneamente la situazione, in attesa di intervenire in modo più puntuale e approfondito, come stiamo facendo su alcune arterie importanti dove ci sono anche ponti-viadotti. Ad esempio la Sp 78 (Acquaviva-Montefalcone). Su questa strada la Provincia ha fatto un eccellente intervento per la risistemazione di tutti i ponti presenti sul tratto provinciale, che erano a rischio già da tempo. Doveva riaprire entro ottobre, ma a causa del maltempo, il cantiere ha rallentato un po' la conclusione dei lavori. Pertanto la strada verrà riaperta intorno al 20 novembre, con ponti sistemati e asfalto. Ci saranno in futuro altre risorse per un intervento di asfalto sull'intero tratto della SP 78. Purtroppo, c'è da dire che, dopo pochi anni dagli interventi, in alcuni punti, proprio a causa dei predetto rischio idrogeologico, in alcuni punti, la frana si ripresenta puntuale. Alcuni piccoli paesi sono a rischio isolamento.
Ad esempio il comune di Lupara, dove c'è un’unica strada di collegamento tra il paese e la Bifernina. Qui fortunatamente siamo riusciti a stanziare fondi importanti (circa un milione di euro del Ministero e della Provincia) per risolvere definitivamente la grave situazione che rischia seriamente di isolare il piccolo Comune. In merito sono stati già avviati i sondaggi geologici».
Tra i nodi da sciogliere più importanti, sicuramente il Ponte dello Sceriffo (Anacoreta il nome esatto).
«Siamo in attesa di risposte da parte del Ministero e parallelamente stiamo valutando anche altre soluzioni per risolvere la grave situazione del Ponte Anacoreta. Nonostante le poche risorse cerchiamo di rispondere al meglio alle esigenze del territorio e alle tantissime richieste dei sindaci. Infatti sono in cantiere molti interventi da qui alla fine del 2024 e poi moto altri per i prossimi 5 anni. Alcuni interventi sono iniziati altri inizieranno».
«I lavori hanno riguardato o riguardranno la SP 148 tra Ururi e Santa Croce, la SP 78 a Montorio, poi SP 43 Torella - Casalciprano, SP 73 Larino, SP 46 Duronia, SP 73 Limosano, SP 85 San Martino, sulla SP 42 Busso, sulla SP 87 Guglionesi, la paratia lungo la SP 56 Campodipietra, ponte lungo la SP 15 Salcito, la manutenzione del ponte lungo la SP 38 San Massimo, la manutenzione del ponte lungo la SP 82 Sepino, sulla SP 138 Pietracupa.
Sono imminenti quello del consolidamento della pila del ponte sul Trigno SP 55 Montenero, la demolizione e ricostruzione del ponte lungo la SP 126 Guglionesi, la manutenzione dei ponti dello svincolo di Vinchiaturo e di quello Busso sulla Bifernina, la messa in sicurezza dei ponticelli lungo la SP 110 Guglionesi, la manutenzione lungo la SP 78 Cerritello, lavori sulla SP13 ( Palata-Montenero di Bisaccia)».
Il consigliere delegato Del Gesso «Per tutto questo, oltre a ringraziare i colleghi consiglieri provinciali e il presidente, un ringraziamento particolare va al dirigente e al personale del settore viabilità e manutenzione stradale e a tutti i dipendenti della struttura dell'Ente Provincia».