«Fermate sulla statale Bifernina da mettere in sicurezza», la petizione dei pendolari
TERMOLI. Nella poliedrica e problematica vertenza sul trasporto pubblico molisano, dall'estate scorsa un altro nodo da sciogliere è quello delle fermate in sicurezza lungo la statale Bifernina.
I pendolari del basso Molise hanno inviato una petizione, indirizzata al prefetto Lattarulo, al governatore Roberti, al consigliere delegato Di Pardo, alla Sati, all'Anas e al Comune di Guglionesi.
Petizione rivolta agli organi competenti sulla messa in sicurezza delle fermate sulla statale 647, a garanzia del servizio essenziale di trasporto pubblico extraurbano su gomma.
«Dal primo dicembre, la quasi totalità delle fermate del trasporto extraurbano della tratta Campobasso-Termoli, la cui concessione regionale è in capo alla società Sati spa, sarebbero a rischio chiusura per assenza dei canoni minimi di sicurezza per gli utenti nelle medesime.
Le fermate in questione sono utilizzate da lavoratori pendolari, studenti e cittadini comuni che giornalmente si recano a Campobasso. Tra le fermate più utilizzate vi è la fermata al bivio di Guglionesi-San Martino in Pensilis ricompresa tra quelle a rischio chiusura che quotidianamente viene utilizzata da circa 30 utenti provenienti dai diversi paesi limitrofi.
Oggettivamente, tale fermata, è assolutamente priva di sicurezza da anni. I rischi maggiori per i passeggeri sono alla fermata di ritorno da Campobasso ove i passeggeri che, specialmente nei mesi invernali, scendono dall’autobus vengono lasciati sulla rampa di immissione alla statale, al buio, esposti ad un altissimo rischio di investimento di auto che sfrecciano sulla statale o si immettono nella statale medesima, direzione Termoli, dal cavalcavia. Inoltre, tutta l’area circostante la fermata è priva di illuminazione pur in presenza di lampioni che, puntualmente, sono spenti (circostanza rappresentata già al Comune di Guglionesi ma senza esito).
I passeggeri pur di salvare la pelle sono costretti a districarsi tra le auto in corsa al lume della torcia dei cellulari nel tentativo di fare in modo che non ci “scappi il morto” ogni giorno.
Al fine di salvaguardare il diritto alla vita dei malcapitati, si ritiene sacrosanta la battaglia per la sicurezza di tali aree che ormai irrinunciabile.
Nel caso specifico di Guglionesi, sopprimere la fermata significa dirottare gli utenti diretti a Campobasso, al terminal bus di Termoli con aggravio di costi e di tempi di percorrenza che, nel caso di indisponibilità di auto propria, si possono prolungare anche fino a due ore al giorno quando va bene a causa di assenza di coincidenze con il paese con le predette corse di ritorno da Campobasso.
Detto ciò, però, non si possono condividere le modalità di soluzione del problema sostenendo di sopprimere le fermate lungo la Bifernina come prospettato dai lavoratori Sati.
Un’eventuale interruzione del servizio comporterebbe un gravissimo disagio per gli utenti di tutta la zona del Basso Molise che si servono della fermata, oltre a determinare un acuirsi dell’isolamento di molti paesi della Valle del Biferno che già soffrono il fenomeno dello spopolamento ed impoverimento dei rispettivi territori per assenza di servizi essenziali di ogni genere. Tenere efficienti i servizi di collegamento tra i vari comuni della Regione, soprattutto per le piccole comunità, oltre che un gesto di civiltà, significa consentire a tali territori di resistere, in qualche modo, anche all’inesorabile tendenza all’isolamento grazie a servizi di prossimità.
Con la presente petizione, a scongiurare ogni possibile interruzione del servizio di trasporto, si chiede l’intervento delle Autorità in indirizzo, ciascuna per quanto di competenza, affinché trovino un’immediata soluzione al problema della sicurezza di tutte le fermate non a norma sulla strada statale 647, con eventuali soluzioni alternative - che per alcune di esse sono immediatamente disponibili come ad esempio Guglionesi-, al fine di garantire il servizio di trasporto pubblico giornaliero nella tratta citata e nelle more dell’attuazione di più efficaci politiche ed azioni definitive atte a garantire la mobilità sostenibile nel territorio regionale a tutti i cittadini.
I sottoscrittori della presente petizione preannunciano, sin d’ora, ulteriori eventuali azioni legali e di protesta eclatanti in caso di interruzione del servizio».