Promuovere la cultura della donazione: nasce il gruppo comunale Aido di Termoli
TERMOLI. Numeri che evidenziano una realtà molto più estesa di quella immaginabile, sono gli iscritti all’Aido nel Molise e in città.
Addirittura 5.011 nella regione e oltre 200 a Termoli, tuttavia, proprio qui mancava un gruppo comunale, strano a dirsi, ma come ha riferito la presidente regionale, Graziella Vizzarri, l’associazione è risorta dalle sue ceneri 4 anni or sono.
Numeri che peraltro sono indicativi, ma non esaustivi, perché non contemplano tutti i cittadini residenti che hanno manifestato la propria disponibilità alla donazione degli organi, che peraltro rappresenta una delle mission dell’Aido, non l’unica, come spesso si pensa.
Così, da un’amicizia personale, quella di Toni Spezzano, attuale consigliere comunale di maggioranza, col presidente provinciale Michelangelo Petrollino, è scoccata la scintilla per ricostituire il gruppo comunale termolese, che ieri si è riunito, nel pomeriggio, nell’auditorium di via Elba, alla presenza dei vertici regionali e provinciali e di una consigliera nazionale.
Undici i soci fondatori, ma la platea era molto più estesa, a conferma dell’interesse per questo ambito e d’altro canto, se ci sono iscritti in tal numero è evidente che la base da coinvolgere esiste.
Ovviamente, come adempimento formale, è stato anche composto il direttivo, con la designazione a presidente di Patrizia Pano, che ha esperienza diffusa nel sociale e nel mondo socio-sanitario. Vicepresidenti saranno Milena Di Buccio e Teodoro Pietronigro, con Caterina Bongiovanni come segretaria.
Nel consiglio direttivo: Anastasia Colella; Chiara Bochicchio; Gabriella Lascialandà; Daniela Pontillo e Giovanna Traino.
Tra le testimonianze offerte, quella di Pasquale Gioia, la cui vicenda è emblematica, dimesso dall’ospedale perché le terapie non avevano più effetto, fu “salvato” con una chiamata improvvisa, donazione provvidenziale, avvenuta 15 anni fa.
La mission dell’Aido è promuovere, in base al principio della solidarietà sociale, la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule. Promuovere la conoscenza di stili di vita atti a prevenire l’insorgere di patologie che possano richiedere come terapia il trapianto di organi. Provvedere, per quanto di competenza, alla raccolta di dichiarazioni di volontà favorevoli alla donazione di organi, tessuti e cellule post mortem.