«Sentenza che fa giustizia», Geo Impianti batte l'Asrem in Tribunale
TERMOLI. La Geo Impianti batte Asrem in Tribunale.
La storia ha inizio nel 2016, quando a seguito dei ritardi nei pagamenti, l’impresa, rappresentata e difesa dall’avvocato Rosa Maria Mauri, decide di ricorrere al Tribunale di Campobasso al fine di ottenere decreto ingiuntivo relativamente a fatture emesse per prestazioni relative a manutenzione ordinaria e straordinaria rese presso l’Ospedale San Timoteo di Termoli e dalla Asrem non pagate.
La Asrem, ricevuta la notifica del decreto ingiuntivo, anziché pagare (le fatture non sono mai state contestate e per giunta sono state tutte verificate e rilasciato il nulla osta dall’Ufficio tecnico della Asrem), decide di proporre opposizione al decreto ingiuntivo, al solo scopo di procrastinare notevolmente in avanti il pagamento. L’opposizione, così come già riconosciuto dal Tribunale di Campobasso allorché concedeva la provvisoria esecuzione del titolo e così come poi sancito dalla Corte di Appello di Campobasso nella recentissima sentenza, si appalesava già pretestuosa.
Su tutti i motivi valga il fatto che la Asrem assumeva la nullità del contratto intercorso per mancanza di forma scritta, quando il contratto esistente in forma cartacea aveva formato oggetto di deposito sin dal primo procedimento giudiziario avviato con il ricorso per decreto ingiuntivo. Non solo. E’ bene rappresentare, dato l’interesse pubblico rivestito dalla vicenda, che la Geo Impianti era costretta ad agire giudizialmente non solo per il pagamento delle fatture relative alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti dell’Ospedale di Termoli, quanto anche al fine di ottenere la revisione dei prezzi, già peraltro riconosciuta ad altre Ditte originariamente in ATI con la Geo Impianti e nonostante il parere favorevole alla legittimità della richiesta di revisione dei prezzi formulato dallo stesso Ufficio Legale della Asrem, che ha in sede di parere scritto espressamente ritenuto: “la chiesta revisione dei prezzi è senz’altro dovuta (sia perché la impone la legge, sia perché nella fattispecie è addirittura anche espressamente prevista in contratto)”. Il giudizio di primo grado si concludeva vittoriosamente per la Ditta, la quale ha visto il riconoscimento dell’intera sua pretesa creditoria, ivi compresa la revisione dei prezzi.
Ciò nonostante, essa decideva di proporre appello a causa della mancata pronuncia da parte del Tribunale sugli interessi legali richiesti al tasso moratorio, nonché sulla domanda di lite temeraria per aver la Asrem proposto opposizione a decreto ingiuntivo in mancanza di fondati motivi. Contestualmente, la Ditta appellava anche la statuizione sulle spese di lite, avendo il Giudice del primo grado liquidato le spese legali al di sotto del minimo tariffario, senza motivazione alcuna al riguardo. La Corte di Appello di Campobasso, definitivamente pronunciando sull’appello proposto dalla Geo Impianti Srl, ha riconosciuto fondati tutti i motivi di gravame proposti, condannando la Asrem anche per lite temeraria. “difatti, se la Asrem si fosse correttamente comportata, la Geo Impianti avrebbe ottenuto il pagamento di quanto ad essa legittimamente spettante anni e anni prima, senza essere costretta ad agire in monitorio e successivamente costituirsi su un’opposizione pretestuosa, dilatoria e rivelatasi di fatto, in base alla stessa sentenza impugnata, priva di fondamento”.
La Corte di Appello di Campobasso ha inoltre sancito che “l’atteggiamento processuale tenuto dalla Asrem concretizza e legittima tanto le ipotesi di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 96 c.p.c. quanto anche l’ipotesi di cui al comma 3 dello stesso articolo, avendo essa agito con colpa grave”. In buona sostanza, la Asrem con l’atteggiamento adottato ha esercitato un abuso dello strumento processuale e tale abuso è stato sanzionato. Ogni ricorso alla giustizia deve essere legittimo e fondato, evitando l’instaurazione di giudizi o il resistere infondatamente a giudizi giusti al solo scopo di ritardare il riconoscimento dei giusti e sacrosanti diritti, senza valutare che quell’azione ha un costo ed una ricaduta immediata tanto su chi quella pretesa è costretto a farla valere giudizialmente quanto anche, trattandosi una pubblica amministrazione, sull’intera collettività.