"La quarta mafia tra Molise e Puglia", a Larino il magistrato Antonio Laronga
LARINO. È ormai notorio che la cosiddetta “quarta mafia” sia un’emergenza nazionale e riguardi purtroppo anche la nostra piccola regione. Nell’ambito del progetto “Legalità Bene Comune”, voluto fortemente da Vincenzo Musacchio e dalla Scuola di Legalità “don Peppe Diana” di Roma e del Molise, ci sarà un incontro da non perdere.
Dell’argomento parleranno, al tribunale di Larino, il magistrato Antonio Laronga, procuratore aggiunto della Repubblica di Foggia, il presidente del tribunale di Larino Michele Russo, il procuratore della Repubblica di Larino Elvira Antonelli e Vincenzo Musacchio, criminologo e docente di strategie di lotta alla criminalità organizzata transnazionale al R.I.A.C.S. di Newark. La mafia foggiana interessa anche in nostro Molise è inutile nasconderlo. Le quattro mafie: la società foggiana, la mafia cerignolana, quella garganica e quella sanseverese sono in continua evoluzione mutando frequentemente i rapporti di alleanza e i territori di propria pertinenza tra i quali rientra anche il litorale basso molisano. I clan pugliesi si sono mostrati capaci di essere ferocissimi ma contemporaneamente di stare al passo con la modernità, pronti a cogliere e sfruttare le nuove occasioni criminali offerte dal libero mercato. Siamo di fronte a un’emergenza nazionale. Lo dice la DIA nell’ultima relazione semestrale al Parlamento e lo spiega benissimo il dottor Laronga nel suo ultimo libro dal titolo: “L’ascesa della quarta mafia”. Questa nuova mafia annovera non solo imprenditori collusi ma anche commercialisti e liberi professionisti di varia estrazione nonché esponenti della pubblica amministrazione e della politica.
Tratta la droga direttamente con i clan albanesi e la porta anche qui da noi in Molise. Le attività criminali delle mafie pugliesi nel nostro territorio coinvolgono la gestione del gioco e delle scommesse, la prostituzione, l’usura, il traffico e lo spaccio di droga, i rifiuti e il turismo. Non bisogna mai abbassare la guardia. Veri sono i fatti, i luoghi, i nomi dei protagonisti del libro di Laronga. Le principali fonti utilizzate sono gli atti giudiziari e amministrativi ostensibili, la letteratura sull’argomento e le fonti giornalistiche. Un resoconto che si fa spirale discendente all’interno di uno dei fenomeni più pericolosi e sottovalutati del nostro tempo. Giovedì 12 dicembre alle ore 17,00 i relatori approfondiranno l’argomento per tutti coloro che vorranno partecipare all’incontro presso l’Aula Magna del tribunale frentano.