Linea Termoli-Foggia, pendolari all'attacco: siamo esasperati, chiameremo il Nas
TERMOLI. Non c’è pace per le Ferrovie dello Stato e per il concessionario Trenitalia, al di là di polemiche e problemi relativi al raddoppio ferroviario e alle beghe con la Regione Molise sulle tratte interni, non bastassero quelle dei pendolari della tratta Adriatica a Nord di Termoli, si aggiunge l’ennesima presa di posizione dei pendolari della tratta ferroviaria Termoli-Foggia, che si dichiarano ormai esasperati a causa delle indegne condizioni di viaggio quotidiano per raggiungere il posto di lavoro o per motivi di studio.
Più volte viaggiano in un vecchio treno mono-vagone, con un numero insufficiente di posti a sedere rispetto al bacino d’utenza, tanto da ritrovarsi stretti l’un l’altro nel corridoio o vicino alle porte. I ritardi sono costanti sulla linea e per giunta, il “trabiccolo” è a gasolio, e il ritorno di scarico nel vagone è davvero fastidioso, oltre che tossico. Per questo motivo i pendolari richiederanno l’intervento dei Nas perché il problema riguarda la salute umana, oltre che l’ambiente. «Molti di noi preferiscono l’auto per spostarsi verso il capoluogo pugliese perché non accettano queste condizioni di viaggio, ma non è giusto», afferma una viaggiatrice. Il trasporto ferroviario va migliorato con treni elettrici e con orari che rendano quella del pendolare una vita più decorosa. A Dicembre c’è il cambio annuale degli orari dei treni, ed ogni anno «si trema al pensiero che venga eliminato un treno o che cambi un orario anche se solo di qualche minuto», affermano i pendolari.
Se fosse almeno ripristinata la possibilità di effettuare gli abbonamenti ai treni a lunga percorrenza con estensione regionale o se fosse istituita anche per i molisani come in Puglia la carta Tutto treno per poter salire su frecce e intercity a prezzi agevolati, si ridurrebbero in parte i disagi. Più volte il Comitato dei pendolari Termoli-Foggia ha riferito di essersi rivolto all’assessore ai trasporti della Regione Molise, Vincenzo Niro, per chiedere un intervento a loro favore, «ma nonostante le promesse del momento, a oggi tutto tace», conferma lo stesso Comitato.