Risparmio sul bilancio aziendale: alcuni consigli utili a ridurre i costi
TERMOLI. Spesso le aziende, pur lavorando abbastanza bene, fanno fatica a chiudere i bilanci in attivo. Infatti, tra adempimenti fiscali e tasse ad andarsene via è più della metà dell’incasso annuale e a ciò si aggiungono ulteriori spese e costi di vario genere che a lungo andare rischiano di rendere insostenibile l’attività. Vediamo come calcolare questi costi e in che modo impostare un piano di interventi che porti a un risparmio sulle spese accessorie.
Individuare le spese dell’attività imprenditoriale
Le spese di un’attività d’impresa vanno tenute sotto controllo in maniera rigorosa. La maniera più corretta per farlo è realizzare un prospetto analitico e cercare di capire quali voci di costo siano indispensabili e quali invece possano essere ridotte. La prima voce da analizzare è quella relativa ai costi fissi, come gli ammortamenti, i leasing, le locazioni e le retribuzioni. Poi ci sono i costi variabili, come le collaborazioni occasionali, i carichi di magazzino e le spese di banca. Infine, i semi-variabili che hanno ambedue le componenti, sia fissa che variabile, soprattutto i contratti a canone, come le utenze ad esempio. Le spese che rientrano nel settore delle semi-variabili generalmente vengono collocate o tra le fisse o tra le variabili, ma quando si cerca di capire come arginare i costi, la parte variabile di queste uscite va considerata a parte.
Elaborare un piano d’intervento
Dopo aver fatto un elenco analitico dei costi e aver controllato attentamente gli stessi, bisogna trovare la maniera per migliorare la gestione delle uscite. Il primo passo è quello di dividere le spese fisse dalle variabili e capire dove è possibile tagliare, soprattutto su queste ultime, senza che ne soffra la qualità della produzione. Il secondo passo è quello di individuare le spese che hanno fatto sforare il budget del bilancio preventivo. Che ci siano delle discrepanze è normale, ma capire quali sono e quanto pesano è indispensabile per non affondare l’azienda. A questo punto bisogna individuare i servizi il cui costo/beneficio è prossimo allo zero o addirittura negativo, e affidarli ad un’azienda esterna che faccia un prezzo più conveniente a parità di risultato.
Esempi di voci di costo su cui risparmiare
Un primo controllo che bisogna fare con regolarità riguarda le utenze. Il mercato dell’Energia è in piena trasformazione e bisogna studiare con attenzione quali sono le migliori offerte per la luce riservate alle aziende da parte di fornitori come Green Network, perché le differenze potrebbero davvero sorprendere. Un’altra spesa a non essere controllata è proprio quella dedicata al controllo delle giacenze. Si tratta in pratica dei costi del magazzino, dove vengono stoccati i semilavorati e le materie prime. Anche se l’azienda è piccola, è importante avere una visione chiara e sempre aggiornata della situazione del magazzino. Questa accortezza infatti consente di ridurre i costi di gestione e di risparmiare sulle uscite inutili. E infine bisogna controllare anche i costi delle materie prime, cercando di acquistarle sempre a costi concorrenziali, magari realizzando un gruppo d’acquisto con altre aziende del settore.