«Facciamo presto, il 3 maggio è alle porte»
GUGLIONESI. «Facciamo presto, il 3 maggio è alle porte». Lo dichiara Giorgio Gagliardi del circolo Arci Francesco Iovine di Guglionesi. «Si è costituita, nei giorni scorsi, una “task-force” che supporterà il Presidente del Consiglio nella gestione della “fase 2” (quella della ripresa) e che avrà il compito di elaborare modelli organizzativi che consentano la riapertura di fabbriche e aziende nelle condizioni di massima sicurezza per i lavoratori. Con la “ripartenza”, il nostro Paese (e non solo il nostro) dovrà misurarsi con la profonda crisi economica e sociale causata dalla pandemia.
Come segnalato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, le conseguenze della crisi economica causata dal coronavirus, saranno drammatiche in quanto la pandemia comporterà la perdita del lavoro per circa 25 milioni di persone.
Nella sola Regione Veneto, uno studio dell’Agenzia Veneto Lavoro ha misurato tra il 23 febbraio e il 22 marzo la perdita di almeno 15/20 mila posti di lavoro.
E’ del tutto evidente che il tema della “ripresa” debba necessariamente unirsi al tema della “salvaguardia/ricostruzione” del tessuto/sistema produttivo.
La stessa Mariana Mazzucato (economista e componente della task force) richiama, in un recente articolo su un noto quotidiano economico nazionale, le 3 emergenze (sanitaria, economica e climatica) che saremo chiamati ad affrontare nei prossimi giorni. Sottolinea inoltre la necessità che le stesse vengano affrontate insieme all’emergenza sanitaria. Sfruttare quindi, prosegue l’economista, “l’attuale stato di emergenza per cominciare a costruire un’economia più inclusiva e sostenibile”. Su questo tema si è sviluppato, nei mesi scorsi, un ampio dibattito.
Ad iniziare dalla presentazione del manifesto di Assisi “Un’economia a misura d’uomo contro la crisi economica” (24 gennaio) e sottoscritto da numerosi ed autorevoli esponenti del mondo Istituzionale, economico e sociale, per proseguire con l’evento internazionale “Economy of Francesco” che avrebbe dovuto tenersi ad Assisi, il 28 marzo (ma rinviato al 20 novembre per il coronovirus). In questa occasione Papa Francesco incontrerà i giovani economisti ed imprenditori per definire un “patto” teso a disegnare l’economia di domani capace di mettere al “centro” l’uomo, il bene comune, la sostenibilità, l’inclusione sociale.
Ci auguriamo che la “task force” possa rappresentare un “luogo” di confronto e di elaborazione non solo di “modelli organizzativi relativi alla sicurezza”, ma anche di percorsi di sviluppo economico e sociale inclusivo e sostenibile. Un “luogo”, quindi, aperto al contributo di quanti possono offrire sul tema, un significativo contributo di idee e di esperienze (Terzo settore ed esperienze di economia civile diffuse sul territorio).
La seconda riflessione/proposta è legata alla prevista “riapertura” delle attività per il 3 maggio con la quale dovremo imparare, ancor di più, a convivere con il coronavirus.
Le imprese che “riapriranno” saranno chiamate ad adeguare lo svolgimento delle loro attività produttive/commerciali al rischio sanitario e a sostenere, per questo scopo, dei costi aggiuntivi.
L’Inail sta predisponendo la mappa dei lavori e dei settori produttivi in base al rischio contagio per accompagnare/guidare la complessa fase di riapertura.
In considerazione dei prevedibili costi di adeguamento sarebbe importante sostenere le imprese nello sforzo di adeguamento. I previsti interventi sulla liquidità aziendale (in ambito nazionale e regionale), particolarmente importanti per l’attuale situazione, possono consentire l’anticipazione di queste spese. Ma il loro costo dovrebbe essere riconosciuto/agevolato con specifiche forme contributive. Facciamo presto però, il 3 maggio è alle porte».